La bella storia che arriva da Modena sembra figlia dell’insegnamento del nostro Padre Fondatore, il beato Luigi Novarese. Massimo D’Alonzo ha 55 anni, è malato di SLA e “scrive con gli occhi”.
E’ stato pubblicato da poco, infatti, il suo libro Maria Extra Vergine, edito da Campi di Carta. Dice Massimo nella prefazione: “da alcuni mesi ho l’occhio che scrive, sono praticamente immobile e muto perché respiro attraverso un ventilatore artificiale”. Ma per questo non si è arreso e dalla prima all’ultima pagina, con il solo aiuto del puntatore oculare, lettera dopo lettera, parola dopo parola “ho scritto una storia di storie preistoriche molto divertente e, secondo me, anche molto adatta a persone allettate e ammalati”.
Nel 2000 gli diagnosticarono la Sclerosi Laterale Amiotrofica e la sua vita cambiò radicalmente: “non lasciai il corpo subito, il decorso della malattia è stato graduale e lento per fortuna, sono riuscito ad andare da un Maestro in India per otto volte e poi due volte a Lourdes. Credo che i miei racconti abbiano un grande potere evocativo e onirico. Credo che quello che cambia la nostra vita, la vita di chi come me ha una malattia inguaribile e che regredisce inesorabilmente, sia l’Amore. Non c’entrano i soldi, c’entra solo l’Amore per continuare a vivere con un corpo inutile, c’entra la voglia di vivere, di farsi aiutare, avere degli appigli per vivere un altro giorno”.