Il 4 settembre prossimo, Madre Teresa di Calcutta verrà proclamata Santa con una cerimonia in Vaticano, esattamente un giorno prima del 19° anniversario della scomparsa della religiosa, morta a Calcutta il 5 settembre 1997. Nel dicembre 2015, papa Francesco aveva già riconosciuto con il decreto di canonizzazione il miracolo attribuito alla religiosa albanese, fondatrice della congregazione religiosa delle Missionarie della Carità, la cui santificazione coinciderà sicuramente per Roma con una delle giornate più affollate del Giubileo della misericordia.
A Madre Teresa è stato riconosciuto il miracolo di una guarigione straordinaria accaduto il 9 dicembre del 2008 quando, un giovane ingegnere brasiliano oggi quarantaduenne, Marcilio Haddad Andrino affetto da ascessi multipli cerebrali con idrocefalo ostruttivo, entra in coma. Lo staff medico decide di operare d’urgenza, vista la situazione critica che stava mettendo a rischio la vita dell’uomo.
La moglie di Marcilio – Fernanda – disperata, chiede ad un sacerdote di pregare accanto al letto di Marcilio prima dell’intervento, affinchè tutto possa andare bene. Chiede inoltre al sacerdote di amministrare il sacramento dell’unzione degli infermi al marito che, a detta dei medici, potrebbe morire da un momento all’altro. Poco prima dell’intervento, il sacerdote pone un’immaginetta di Madre Teresa sul cuscino accanto alla testa di Marcilio. Mentre Fernanda continua a pregare coinvolgendo amici e parenti, Marcilio viene portato in sala operatoria e lì, mentre lui è già sul tavolo d’acciaio pronto per l’anestesia, accade l’inspiegabile: Marcilio, che non è mai uscito dal coma, improvvisamente apre gli occhi. Ha la vista un po’ offuscata e in un primo momento fatica a capire dove si trova. Poi vede i medici con camice e mascherina, vede i ferri chirurgici e, tra lo stupore dei presenti chiede cosa è successo e perché si trova in sala operatoria. Il chirurgo decide di non procedere con l’intervento e invia Marcilio nel reparto di radiologia per sottoporlo ad una TAC, la quale rivela che l’infezione iniziale si è ridotta del 70%. Ovviamente i medici non credono ai loro occhi anche se le condizioni fisiche di Marcilio migliorano di giorno in giorno. A dispetto di qualsiasi conoscenza medica, Marcilio guarisce totalmente senza avere alcun strascico di malattia. Nel giro di poco tempo, riprende la sua vita di sempre, riprende a lavorare come ingegnere meccanico e mette al mondo due bambini nonostante le prolungate cure farmacologiche a cui era stato sottoposto che lo avevano portato ad uno stato di sterilità. Dopo un esame del caso condotto il 10 settembre 2015 dai sette membri della Consulta medica della Chiesa cattolica, la scomparsa della malattia è stata dichiarata all’unanimità scientificamente inspiegabile, dopo di che i consultori teologi – chiamati per prassi a dare il loro parere nei casi di canonizzazione – hanno riconosciuto “la perfetta connessione di causa ed effetto tra l’invocazione univoca alla beata Madre Teresa e l’improvvisa guarigione”.