“Usiamo misericordia verso la nostra casa comune”, questo è il titolo del messaggio che papa Francesco presenterà il 1° settembre, giorno della celebrazione della Giornata mondiale di preghiera per la cura del creato.
Pregare per la propria Terra è un buon modo per richiamare l’attenzione su questo tema di grande importanza, è un’iniziativa coraggiosa, un grido di speranza. Anche il Papa all’Angelus di domenica scorsa, 28 agosto, ha ricordato che il 1° settembre verrà celebrata la Giornata, “insieme con i fratelli ortodossi e di altre Comunità ecclesiali”.
La Giornata di preghiera per il Creato è stata istituita lo scorso anno da Bergoglio in occasione dell’Enciclica “Laudato si’”.
Papa Francesco parla di “passione per la cura del Creato”, alimentata dal “ricco patrimonio spirituale” cristiano. Ed è per questo che i cristiani, in quanto tali, vogliono “offrire il loro contributo al superamento della crisi ecologica che l’umanità sta vivendo”. Riprendendo alcuni spunti dell’Enciclica, il Pontefice ricorda che “la spiritualità non è disgiunta dalla natura, ma piuttosto vive in comunione con essa”. Di qui, l’esortazione ad una vera e propria “conversione ecologica” a cui i cristiani sono chiamati, perché “vivere la vocazione di essere custodi dell’opera di Dio è parte essenziale” di una vita virtuosa. Essenziale, scrive il Papa, e non “opzionale o secondaria”, nell’esperienza cristiana.