I salesiani della chiesa Sacro Cuore al Valentino di Casale Monferrato (AL), dove il beato Luigi Novarese aveva imparato da bambino a pregare la Madonna, hanno deciso di rendergli omaggio con l’affissione di una sua immagine che rimarrà esposta all’interno del Sacro Cuore di Corso Valentino. L’appuntamento, che si terrà sabato 20 maggio, sarà preceduto, alle ore 15 presso l’Auditorium S. Filippo di via Pinelli 10, dal Convegno organizzato in occasione del Settantesimo anno della fondazione del Centro Volontari della Sofferenza, una delle associazioni, insieme ai Silenziosi Operai della Croce, cui diede vita il sacerdote nato alla Cascina Serniola, sulla Collina Sant’Anna di Casale, nel 1914. Sarà invece durante la messa delle 18 presso la parrocchia del Sacro Cuore al Valentino, celebrata dal cardinal Severino Poletto, presente anche la famiglia Cerutti, parenti di Novarese, il momento in cui verrà affisso il quadro raffigurante il beato. «Possiamo dire che la vocazione di Novarese nacque in questa chiesa, dove veniva a pregare l’Ausiliatrice con la mamma – spiega don Roberto Gualdoni, parroco del Sacro Cuore, ideatore dell’iniziativa –; è giusto dunque onorare la sua memoria con questo riconoscimento».
L’immagine a colori, che ritrae Novarese a mezzobusto con le mani giunte e scattata a Lourdes tre anni prima della morte, avvenuta nel 1984, rimarrà nella cappella dedicata all’Ausiliatrice a destra dell’Altare maggiore, vicino al ritratto del beato Filippo Rinaldi, originario di Lu Monferrato, rettore Maggiore dei salesiani e terzo successore di Don Bosco (proclamato beato da Giovanni Paolo II nel 1990).
Fu proprio a Rinaldi che il giovani Luigi, colpito dalla tubercolosi ossea (malattia all’epoca incurabile, ndr), si rivolse per chiedere a lui e ai ragazzi di Valdocco di pregare per la sua guarigione. L’anno dopo, nel maggio 1931, Novarese venne dimesso dal Sanatorio Santa Corona di Pietra Ligure, dove era ricoverato, per la “completa guarigione”.
Dal Valentino, il sacerdote casalese proseguirà gli studi a Roma dove trascorrerà gran parte della vita, prima lavorando per la Segreteria di Stato Vaticana, poi per La CEI, fondando case di cura e associazioni, tra cui il Centro Volontari della Sofferenza, organizzatore del Convegno, di cui si parlerà durante l’appuntamento all’Auditorium San Filippo.
Due i relatori che prenderanno la parola: il giornalista Mauro Anselmo, biografo del beato, e don Luigino Garosio, primo successore di Novarese alla guida dei Silenziosi Operai della Croce che spiegherà l’importanza della Madonna di Fatima, di cui quest’anno ricorre il Centenario delle apparizioni, nella spiritualità di monsignor Novarese.