Una coincidenza bella e teologica poiché Maria è insieme alla Chiesa nascente nel giorno di Pentecoste. Nella cornice di un altare collocato sotto il tiglio centenario, posto accanto alla chiesa, si sono svolte le tante messe a cui ha preso parte gente venuta da Ariano e dai paesi vicini. Gente che, presso la Madonna salute degli Infermi, ha trovato da sempre accoglienza materna, protezione nei momenti difficili, il silenzio necessario alla riflessione su come affrontare le situazioni di salute precaria, di scontro con una malattia improvvisa.
Il compito materno di Maria è stato sottolineato dal vescovo monsignor Melillo, che ha presieduto una delle celebrazioni. Un compito da cui Maria non prende mai le distanze perché la sua missione verso i figli di Dio è sempre quella di accompagnarli verso la salvezza.
Anche il martedì di Pentecoste, giornata dedicata alle persone sofferenti, è stato importante per mettere in evidenza come la fragilità è una situazione creaturale ma anche creativa. È una componente essenziale della vita che possiede al suo interno, nel cuore dell’uomo che crede, una potenzialità espansiva di amore. Il Gruppo attivo del CVS di Lucera ha condiviso questa giornata con il CVS di Ariano Irpino e ad altre persone sofferenti, proponendo una incantevole inscenazione di alcuni momenti della vita di Maria. La semplicità e la leggerezza di questa commovente rappresentazione ha offerto alla riflessione di tutti la possibilità di trasformare il difficile della vita in apertura e cura verso gli altri, così come Maria ha fatto con la sua esistenza.
Alcuni giorni prima della festa, con la cura e l’impegno dell’Associazione Amici di Valleluogo, sono anche state ripristinate le campane del Santuario e restaurata la piccola Cappella posta all’inizio della strada che scende verso Valleluogo.