Domenica 15 luglio a Roma ci sarà il Disability Pride, la manifestazione che anche questa volta coinvolgerà i cittadini e le istituzioni sulle problematiche riguardanti il mondo della disabilità, nel segno della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e in contemporanea con gli analoghi eventi di New York negli Stati Uniti e di Brighton in Gran Bretagna, «per condividere una “festa” accessibile e godibile anche da chi, troppo spesso, viene discriminato per la propria condizione». Appuntamento alle 17,30 in Piazza della Madonna di Loreto (piazza Venezia) per il corteo che raggiungerà, attraverso via del Corso, Piazza del Popolo dove dalle ore 20 vi sarà la festa.
«Una festa dell’inclusione – si legge sul sito www.disabilityprideitalia.org – ma anche un momento per rivendicare i propri diritti, proponendo soluzioni», e mostrare quanto ancora ci sia da fare contro le barriere architettoniche e culturali che impediscono ai disabili di vivere in autonomia.
«Le persone con disabilità devono avere la priorità nei servizi anagrafici municipali – ha spiegato la sindaca di Roma, Virginia Raggi, questa mattina, 9 luglio, in occasione della presentazione in Campidoglio della manifestazione. Non c’è una normativa nazionale che lo prevede ma noi abbiamo deciso che le persone con disabilità avranno priorità anche per le famigerate carte di identità elettroniche, le avranno a vista».
Quello che si svolgerà domenica a Roma «è un evento nato dal basso, dove le persone fanno sentire la loro voce – ha continuato Raggi – ed è corretto che l’amministrazione ascolti, capisca e sviluppi una città accessibile a tutti». Roma oggi non lo è, ha detto la sindaca, ma la Giunta ha avviato una mappatura delle barriere architettoniche della città perché «la qualità della vita interessa tutti, ma finora le città sono state pensate per persone normodotate e questa è una lacuna che dobbiamo colmare».