Anna Fulgida Bartolacelli nasce il 24 febbraio 1928 a Rocca Santa Maria, in Provincia di Modena, da una famiglia umile.

Come la sorella Ada, nata tre anni prima, Anna non cresce come le altre bambine a causa di uno squilibrio dovuto alla mancanza di calcio nelle ossa che le procura un indebolimento dell’intera struttura ossea e, di conseguenza, numerose e frequenti fratture.

Alta solo 60 cm e affetta da nanismo e rachitismo, vive i suoi 65 anni in una piccola carrozzella come un lungo calvario, ma sempre in una gioiosa serenità  senza mai far trasparire le sue grandi sofferenze. Anche l’armonia e l’affetto sincero dei familiari e degli amici le sono di aiuto. Ma sente il bisogno di dare un significato più profondo e vero alla propria vita e a questo fine prega incessantemente.

Si sente profondamente amata dal Signore e offre a Lui le sue sofferenze perché servano per la riparazione dei peccati, per la Chiesa, per il Papa, i Vescovi, i sacerdoti e per la salvezza delle anime.

“Solo col dolore, scrive, posso raccogliere una collana di perle preziose per la gloria di Dio”.

 

L’apostolato

C’era in lei un’ansia continua di fare apostolato: “l’ammalato per mezzo dell’Ammalato”. Andava verso i sofferenti, o gli handicappati, per manifestare la Parola del Signore, per togliere loro ogni paura e fare scoprire il segreto della felicità , a cominciare dalla vita presente, per poi raggiungere la pienezza della luce nell’eternità .

 

Un modello per la Chiesa di Modena

Una “piccola grande donna” è giusto definirla così, colei che fu chiamata “uno scherzo della natura”, diventa oggi per la Chiesa Modenese una perla preziosa. Sotto la guida del suo padre spirituale don Sergio Ronchetti, Anna riesce a superare i momenti di sconforto impegnandosi sempre più a “Diventare la volontà  del Padre” e, nonostante i malanni, il 18 e 19 maggio organizza il Convegno diocesano dei Volontari della Sofferenza a Modena, che poi ripete ogni anno.

 

Anna e monsignor Luigi Novarese

A Lourdes nel 1961 Anna incontra per la prima volta Luigi Novarese durante il pellegrinaggio dei sacerdoti malati della Lega Sacerdotale Mariana e poi lo rivede a Re dove rimane conquistata dalle sue idee sulla valorizzazione della sofferenza.

Dice di lei Mafalda Gelmini nel presentarla a Monsignore: “Le dico sinceramente che Anna fa un apostolato meraviglioso nella sua sofferenza. E’ stata avvicinata da molti sacerdoti e tutti sono concordi che ha un’anima veramente bella e, con la sua semplicità  e umiltà , ma con la sua grande intelligenza, riesce a portare le anime vicino al Signore.

 

Anna, Silenziosa Operaia della Croce

Entrando in contatto con il Centro Volontari della Sofferenza di monsignor Luigi Novarese, scopre di avere un posto ed un ruolo precisi sia nella società  civile che nella Chiesa.

Nel 1964 si consacra nei Silenziosi Operai della Croce.  Coglie e fa suo l’insegnamento di Luigi Novarese: “Per avere la forza di sopportare le mie sofferenze – scrive Anna Fulgida – guardo costantemente alla croce di Gesù: solo il Crocifisso spiega il significato del dolore del mondo”.

Nel suo testamento spirituale scrive: “Conservate in voi la fede: in essa troverete la forza per superare le inevitabili prove della vita. Ricordatevi che il dono della fede è grande e vi renderà  contenti anche nel dolore e sappiate che esso purifica. Abbiate un cuore grande per chi soffre più di voi, perdonatemi se avete trovato in me qualche manchevolezza, sappiate però che vi ho sempre voluto tanto bene. Sappiate ringraziare Iddio delle gioie che vi concederà  nella vita e come vi dissi sopra, guardate a chi soffre di più, aiutate gli altri a valorizzare il proprio dolore tramite una vita di grazia e a farne fonte di bene per sé e per i fratelli”.

 

La morte

Ormai quasi sorda, affetta da pericardite, Anna soffre molto.

Non si perde d’animo e s’impegna nella meditazione. Dopo un ultimo ricovero all’ospedale di Formigine, con le costole che ormai trafiggono i polmoni, la Serva di Dio muore il giorno 27 luglio 1993, all’età  di sessantacinque anni.
Ai suoi funerali accorre tantissima gente e sulla sua bara, per suo espresso desiderio, è collocato il libro della Parola di Dio, al posto dei fiori.

 

La causa di beatificazione

Il 18 Ottobre 2008, presso la Chiesa di S. Agostino, a Modena, inizia l’inchiesta diocesana per la Causa di Beatificazione e Canonizzazione della Serva di Dio Anna Fulgida Bartolacelli.

 

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