Martedì 21 marzo scorso, si è addormentato nelle mani del Signore, don Antonio Giorgini.

Ricoverato da alcuni mesi presso la Casa di cura “Mons. Luigi Novarese” di Moncrivello, in seguito alla frattura del femore, don Tonino aveva dedicato la sua vita a servizio dei fedeli, collaborando attivamente nell’Opera fondata dal beato Luigi Novarese e l’Apostolato verso le persone sofferenti.
Oggi, 23 marzo, presso il Santuario della Beata Vergine del Trompone di Moncrivello, si è tenuta la liturgia di commiato per don Tonino, presieduta dall’Arcivescovo di Vercelli mons. Marco Arnolfo, e concelebrata da alcuni sacerdoti della diocesi, alla presenza della comunità dei Silenziosi Operai della Croce, e dai tanti fedeli che lo conoscevano.
«Don Tonino ha fatto sua la lezione del beato Novarese – ha detto il presule vercellese Arnolfo durante l’omelia – il quale ha insegnato a guardare a tutti i sofferenti con lo sguardo di fede che vede il corpo sofferente, piegato dal dolore, già trasfigurato nella gloria della vita eterna in Paradiso».
Don Giovan Giuseppe Torre, sacerdote dei Silenziosi Operai della Croce e rettore del Santuario, ha tracciato brevemente il profilo biografico di don Tonino: la nascita l’11 maggio 1930 a Civitella di Romagna (Forlì), gli studi al Seminario Maggiore di Roma, l’ordinazione sacerdotale nella diocesi di Bertinoro (oggi accorpata con quella di Forlì) e l’entrata l’8 dicembre 1971 nei Silenziosi Operai della Croce. «Per diversi anni è stato a Re (VB) – ha spiegato don Torre – occupandosi in modo particolare degli Esercizi spirituali, per poi essere chiamato a diventare il secondo successore alla guida dell’Opera fondata dal beato Novarese, come Moderatore Generale dal 1990 al 1996. Dopo sei anni presso la comunità del Santuario del Trompone di Moncrivello, ha svolto il ministero sacerdotale nel Santuario della Salute degli Infermi in contrada Valleluogo di Ariano Irpino (AV) dal febbraio 2006». A causa di un tumore subisce l’asportazione di un rene e don Giorgini inizia così un lungo calvario che lo porterà ad affrontare ripetute sedute di dialisi, durante le quali non ha mai smesso di fare apostolato rivolgendosi alle altre persone che incontrava in Ospedale.
Durante la celebrazione eucaristica, don Giovan Giuseppe ha letto una parte del testamento spirituale che don Tonino aveva scritto l’8 dicembre 2011: «Nell’attesa dell’incontro con il Signore, rinnovo la mia professione di fede. Adoro con umiltà e amore il mistero della Santissima Trinità, Padre e Figlio e Spirito Santo che ha posto in me. Ti ringrazio Signore del dono della vita, di genitori veramente cristiani, della numerosa famiglia, 10 fratelli, nella quale sono stato educato. Mi rimangono ancora due sorelle che mi vogliono molto bene. Ai tanti nipoti e pronipoti lascio solo l’eredità del mio affetto, sincero e grande, e della mia preghiera perché tutti siano fedeli, secondo l’educazione familiare, a Gesù Cristo e alla Sua Chiesa nella loro condizione di vita».
Tra i saluti finali a don Tonino, ricordiamo quello di don Dino Zattini, amico di Giorgini e per anni vicario generale della diocesi di Forlì-Bertinoro, durante il quale ha ricordato l’impegno di don Tonino nella sua diocesi di appartenenza, prima di “spiccare il volo verso lidi nuovi che lo hanno portato all’apostolato della sofferenza con il beato Novarese”.
Al termine della funzione, don Janusz Maski, Moderatore generale, ha ringraziato il confratello per la preghiera che ha sempre rivolto a tutte le Comunità. “Don Tonino è stato un esempio di sacerdote, fino agli ultimi istanti di vita. Ha avuto da sempre un ruolo importante accanto al Fondatore e anche dopo, nell’impegno che ha avuto nel portare avanti il carisma di Novarese».
Le spoglie mortali di don Tonino arriveranno a Valleluogo per il rito funebre che avverrà alle ore 15 presso il Santuario, e sarà presieduto dal vescovo di Ariano Irpino, monsignor Sergio Melillo.