Il Laboratorio, condotto da Raffaella Zoldan, formatrice e consulente in scrittura autobiografica e biografia, si proponeva di sviluppare, in un piccolo gruppo, un itinerario di scrittura e riflessione sulla propria storia personale, partendo da un’affermazione di Duccio Demetrio: “Arriva un momento nell’età adulta in cui si avverte il desiderio di raccontare la propria storia di vita. Per fare un po’ d’ordine dentro di sé e capire il presente, per ritrovare emozioni perdute e sapere come si è diventati, chi dobbiamo ringraziare o dimenticare. Quando questo bisogno ci sorprende, il racconto di quel che abbiamo fatto, amato, sofferto, inizia a prendere forma. Diventa scrittura di sé e alimenta l’esaltante passione di voler lasciare traccia di noi a chi verrà dopo o ci sarà accanto. Sperimentiamo così il “pensiero autobiografico”, che richiede metodo, coraggio, ma procura, al contempo, non poco benessere” (Cfr. Duccio Demetrio “Raccontarsi. L’autobiografia come cura di sé” Raffaello Cortina Editore).
In chiusura di questo percorso, desideriamo riportare in sintesi il pensiero di chi ha condotto il Laboratorio e di alcuni partecipanti ai quali è stato chiesto cosa ha significato questo Laboratorio per la propria vita.
La consapevolezza del privilegio di poter avvicinarmi alle storie delle persone “come ad un grande tramonto, con rispetto e meraviglia”, seguendo il suggerimento di Carl Rogers, ed essere un mezzo per contribuire al dischiudersi di esse, con grande delicatezza, come quando si toccano oggetti preziosi, molto fragili. Condurre un laboratorio è sempre una ricchezza, la speranza è di aver suscitato interesse e l’idea che, attraverso la scrittura di sè e il riemergere dei propri ricordi, è possibile valorizzare se stessi. (Raffaella)
La partecipazione mi ha permesso di scoprire e far emergere ciò che possedevo e conservavo tra le “pieghe della mia memoria”. I ricordi, gli episodi, l’infanzia e l’età matura, sia pure con fatti distanti nel tempo, hanno acquistato nel rilevarli e nello scriverli una freschezza ed un’attualità avvincente, capace ancora di animare, di commuovere e far riscoprire qualcosa di nuovo. Tutto era nella memoria, sopito ma non perduto! Tutto era stato conservato nell’attesa che qualcosa lo facesse emergere! Il metodo, l’analisi e la tecnica, sono stati i coefficienti di questo processo e il frutto derivato mi ha fatto del bene e non solo per una soddisfazione personale ma suscitando apertura d’animo e un incontro nuovo con l’altra persona. Il colloquio e l’ascolto che hanno caratterizzato il laboratorio, hanno facilitato l’empatia, maestra di relazioni e di condivisioni capaci anche di far pacificare con se stessi, con gli altri e con quanti ci hanno aiutato a crescere e divenire ciò che siamo oggi. Al termine di questo percorso desidero esprimere riconoscenza serena e grata a Raffaella che ci ha condotto, con delicata attenzione e discrezione, e ad ogni persona che ha fatto questo significativo cammino e scoperta assieme. (Sorella Marisa)
Ogni incontro mi ha fatto sentire come una “pallina del flipper”! Sparata all’impazzata… luci, emozioni… riemergono i ricordi! (Erika)
Partecipare a questo laboratorio mi ha permesso di mettermi a tavolino col mio passato, cosa che già facevo da tempo ma a cui non davo la debita importanza. Ricordare mi ha permesso di rielaborare, rivivere, far riaffiorare vecchi ricordi che rimanendo sepolti avrebbero continuato a ferirmi senza nemmeno saperlo, senza la possibilità di accettare ciò che sono stata e ciò che sono. Perché noi siamo il nostro passato e già averne preso consapevolezza lo reputo un grande traguardo. Poi quanti bei ricordi venuti a galla, che hanno addolcito questo percorso e suscitato la voglia di tornare nei posti d’infanzia, quelli dove mi sono sentita protetta e felice. Grazie! (Valentina)
La possibilità di tirare fuori emozioni sopite, spesso difficili da esprimere, emozioni forti per me e per gli altri partecipanti, un’esperienza che ripeterei subito. Ho capito che non bisogna avere paura di dire ciò che abbiamo dentro. Grazie per averci dato questa possibilità. (Chiara)
Il Laboratorio di Scrittura Autobiografica è stato non solo un riscoprire me stessa, ma riportare alla luce emozioni e sensazioni che, in maniera del tutto inaspettata, pensavo non mi appartenessero e scrivendole è stato come riviverle. (Caterina)
L’ho definito un viaggio! Un vero viaggio che non mi ha portata a cercare nuove terre ma ad avere nuovi occhi. (Simona)
E’ stato un ritorno al passato… ripercorrendo i più remoti ricordi legati ai cinque sensi: vista, udito, gusto, olfatto, tatto. Un’esperienza unica. Grazie! (Alessandra)
“Vorrei ritrovare la ragazza che ero una volta”. Ho iniziato così questo meraviglioso percorso. Ho ritrovato invece non solo quella ragazza ma molto di più: ho ritrovato bambini piccoli, felici oppure spaventati, birichini oppure affamati. Li ho immaginati nei tempi della guerra oppure delle vacanze al mare. Ho visto, con gli occhi dell’adulta che sono diventata, sui loro visi le lacrime, il sorriso, la nostalgia di quello che era stato e che non tornerà più. Ho pianto e ho riso per ognuno di loro. (Titina)
Un percorso profondo ed emozionante. Spesso toccante nelle varie esperienze di vita condivise. (Celestin)
Ogni incontro è stato un tuffo nel mio lontano passato e l’opportunità di una conoscenza maggiore dei partecipanti al corso, con ricordi belli, allegri ed altri dolorosi. Per me è stata un’esperienza indimenticabile. Grazie di questa possibilità e a chi ci ha accompagnati. (Marisa)