L’ammalato deve saper vegliare vicino alle anime che gli vivono accanto, per trovare il momento buono onde poter parlare loro, onde procurare loro un incontro con l’augusta Regina e Padrona di questo movimento. Se alle anime, che noi vogliamo conquistare alla grazia, riusciamo a combinare degli incontri con Maria, noi le abbiamo salvate. Penserà la Madonna a sfruttare quell’incontro ai fini supremi degli interessi di Dio. Come, infatti, potremmo pretendere di conquistare le anime, di agganciarle al servizio della Madonna, unicamente fidando nella sapienza delle nostre parole?
La forza del ragionamento ben difficilmente smuoverà i cuori. Soltanto la grazia piega le anime e le trasforma. La Madre della Divina Grazia saprà parlare un linguaggio così intelligibile al cuore dei figli, da tempo magari assenti dalla Casa del Padre celeste, da convincerli a tornare indietro ed a rifare la propria vita. Alle nozze di Cana la Mediatrice di ogni grazia con il suo intervento ottiene il miracolo di Gesù e, da quel momento, dice l’evangelista Luca, «gli apostoli credettero in Lui» (Gv 2, 11). Al Calvario rivediamo la Vergine Santa vicino a Gesù, ai piedi della Croce. Di tutti gli apostoli però, soltanto Giovanni era con Lei. E gli altri? Anche gli altri apostoli avevano creduto in Gesù come Giovanni ed avevano protestato al Divin Maestro che non lo avrebbero mai abbandonato; ma la loro fede dinanzi alla prova era venuta meno. Giovanni nella sua fuga si era incontrato con la Madre di Gesù e la Madonna lo riportò al «suo posto», vicino alla Croce del Salvatore morente. Soltanto la Pentecoste rese comprensibile «agli undici» il mistero d’amore del Calvario. D’allora quanti altri discepoli del Cristo, discepoli di ogni tempo e di ogni luogo, hanno smarrito la fede dinanzi alla prova! A quanti di noi potrebbe Gesù ripetere come ai discepoli di Emmaus, «oh, stolti e tardi di cuore a credere» (Lc 24, 25). Ma non comprendete che è necessario che il chicco di grano vada sotto terra per risorgere a nuova vita? Chi allora farà vedere la luce del Cristo risorto a tanti poveri ciechi, più ciechi degli stessi non vedenti? La Vergine Santa, Madre nostra dolcissima, stella che brilla e non abbaglia, che illumina e non viene meno nell’esercizio del Suo amore. La Madonna negli incontri che noi Le procureremo troverà parole che vanno diritte al cuore, perché Ella è la Madre che perfettamente conosce l’animo del figlio. A noi il compito di creare molti di questi incontri e prudentemente poi ritirarci in disparte, in silenzio e preghiera, perché Ella dica quella parola che solleva, rinfranca, costruisce. Se l’apostolato del «volontario della sofferenza» sarà impostato in questa forma esso fiorirà, perché allora tutto sarà di Maria Santissima, il programma, la preghiera, il sostegno, la parola interiore che convince e trascina.