“Le sfide prossime venture. Scenari e modelli di intervento” è il tema dell’incontro “La Chiesa italiana e la salute mentale 3”,
promosso sabato 23 novembre a Roma dal “Tavolo per la salute mentale” coordinato dall’Ufficio nazionale per la pastorale
della salute della Cei. L’appuntamento (Pontificia Università Lateranense, ore 9-17) fa seguito ai due precedenti ed è rivolto
ad associazioni, istituti cattolici, professionisti che si occupano di salute mentale e a quanti si occupano di pastorale della salute.
Obiettivo, si legge nella presentazione, “promuovere una discussione sulle sfide prossime venture, illustrando dati attuali,
problematiche e modelli di intervento, con particolare riferimento a depressione, dipendenze, tema della crudeltà e funzione
della tecnologia anche in senso positivo, come per esempio in campo riabilitativo”. Secondo l’Oms, i sistemi sanitari di tutto
il mondo avranno come principale “fardello” le problematiche inerenti la salute mentale e, ulteriore elemento di preoccupazione,
l’incremento di condotte crudeli e aggressive, in particolare tra bambini e adolescenti, in cui rabbia e istintività sembrano predominare
sulla razionalità in una società ipertecnologica, in cui le nuove tecnologie hanno determinato non solo cambiamenti psicosociali,
ma anche lo sviluppo di nuovi ed efficaci modelli di trattamento riabilitativo. Al saluto di mons. Carlo Roberto Maria Redaelli,
arcivescovo di Gorizia e presidente della Commissione episcopale per il servizio della carità e la salute, seguirà l’apertura dei lavori
di don Massimo Angelelli, direttore del citato Ufficio Cei. Quindi gli interventi, fra gli altri, degli psichiatri e componenti del Tavolo
Alberto Siracusano, Luigi Janiri, Stefano Vicari, Tonino Cantelmi.