Mercoledì 25 settembre si è tenuta la prima celebrazione in diocesi di Macerata, per l’arrivo delle reliquie del beato Luigi Novarese, le ormai famose “stampelle della speranza”. La funzione si è svolta nella parrocchia “Santa Madre di Dio” ed è stata presieduta dal vescovo, mons. Nazzareno Marconi che, nella sua omelia, ha proposto una riflessione partendo dal verbo “soffrire”. Se a questo verbo – ha detto il presule – togliamo la prima lettera “s” che sta a sottintendere la volontà di amici e parenti ad essere “sotto” anche loro alla sofferenza della persona cara cui si intende essere vicini, rimane il verbo “offrire”. E nel caso dei malati del CVS questo “offrire” ci rammenta la loro volontà di mettere nelle mani del Signore le proprie sofferenze , per valorizzarle ed “offrirle”, appunto, per la conversione dei fratelli e la crescita del Regno. Il vescovo, al termine, prima della benedizione solenne, ha dato un mandato agli appartenenti al CVS: essere consolazione e sostegno per i malati ed i sofferenti.
La celebrazione eucaristica delle 18.30 è stata preceduta da un pomeriggio di preghiera, adorazione, meditazione e conoscenza della spiritualità novaresiana.