Pasti a Domicilio

Da febbraio è in atto, in Valle Vigezzo, un servizio di consegna pasti a domicilio per persone anziane o in difficoltà. Fino a tutto il mese di luglio 2020, grazie ai contributi dei Progetti “La Cura è di Casa” (Fondazione Cariplo) e “A casa con te” (Fondazione Compagnia di San Paolo), di cui l’Associazione Silenziosi Operai della Croce (SODC) della RSA di Re, ha ricevuto finanziamento, il servizio è stato completamente gratuito.

L’Associazione,  ha deciso di continuare a offrire questo servizio contribuendo a ridurre i disagi sociali collegati alla diffusione del virus Covid-19.  I pasti sono cucinati presso la cucina della RSA “Cuore Immacolato di Maria” di Re. Vengono consegnati per pranzo, in monoporzioni sigillate e inserite in contenitore termico, dal lunedì al venerdì.

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Pasti che stiamo distribuendo
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Pasti distribuiti dall’ 11 febbraio al 28 aprile 2020 – Progetto “La Cura è di casa”
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Pasti distribuiti dall’ 29 aprile al 31 luglio 2020 – Progetto “A casa con te”

Conosci meglio il progetto

Persone anziane e fragili della Val Vigezzo

La Valle Vigezzo, che si trova in Piemonte e che racchiude nel Verbano-Cusio-Ossola i comuni di Craveggia, Druogno, Malesco, Santa Maria Maggiore, Toceno, Villette e Re, con una propria e forte identità culturale che da sempre funge da ponte e canale di attraversamento tra i due stati: Italia e Svizzera, conosciuta con il nome di “Valle dei pittori”, è un corridoio di origine glaciale tra l’Ossola e il Ticino, che misura circa 12 km di lunghezza e si estende mediamente per un km ad una quota di 800 m sopra il livello del mare. È l’unica valle ossolana ad andamento est-ovest, dove quindi i due versanti vallivi risentono fortemente della grande differenza di insolazione.

La Valle Vigezzo nel corso dell’ultimo secolo ha vissuto una profonda trasformazione del sistema socio-economico: la tradizionale attività agro-pastorale ha subito una forte riduzione ritagliandosi uno spazio esiguo come economia integrativa, comunque ancora presente in Valle, offrendo livelli minimi di occupazione. La valle non ha potuto avere uno sviluppo industriale, tuttalpiù qualcosa di artigianale, per cui il frontalierato nella vicina Svizzera e il turismo costituiscono la voce primaria dell’economia. Questo ha permesso di evitare l’emorragia di popolazione.

L’imprenditorialità turistica, pur tra mille difficoltà e contraddizioni, ha saputo valorizzare adeguatamente le risorse del territorio, della montagna, dell’ambiente e della cultura, evitando scempi paesaggistici e uno sviluppo caotico e disordinato.

L’emergenza COVID-19 (Coronavirus) ha determinato misure preventive tra cui l’invito agli anziani a non uscire di casa per non rischiare contagi.

Il Progetto mira a combattere la solitudine e l’isolamento degli anziani vulnerabili della Valle Vigezzo, contrastandone il decadimento psico-fisico e intercettando precocemente i bisogni e gli eventi acuti, in un’ottica di sussidiarietà circolare, impegnando tutti i soggetti operanti in uno stesso territorio: pubblica amministrazione e della società civile valorizzando prerogative e specificità, dove pubblico e privato sociale si riconoscono reciprocamente portatori di competenze e risorse.

Incrementando e valorizzando le relazioni di prossimità, di buon vicinato, di paese in una logica di sussidiarietà e integrazione, attraverso lo sviluppo di una cultura di welfare di comunità.

Una comunità attenta e solidale, che non trascura i bisogni della persona anziana, ma, che attraverso “antenne sul territorio”, ne individua i portatori di fragilità, con necessità di soddisfare i bisogni primari (fornitura e trasporto di beni di prima necessità: pasti, medicinali, spesa), di monitoraggio, di relazioni e servizi leggeri di sostegno, di contatti, supporto sociale e psicologico.

Il Progetto è attento agli scambi intergenerazionali soprattutto in un’ottica di acquisizione per gli anziani di nuove competenze tecnologiche volte all’utilizzo dei dispositivi a distanza e di trasmissioni di saperi e tradizioni destinati ai giovani da parte degli anziani in un contesto di contatto umano e recupero delle relazioni.

La popolazione totale della Valle Vigezzo è di 6.240 abitanti.

Gli anziani, nei 7 Comuni della Valle, di età superiore ai 65 anni sono 1522; di età superiore ai 75 anni, sono 743; di età superiore agli 85 anni, sono 226; di età superiore ai 95 anni, sono 16 (Dati BDDE della Regione Piemonte, 31/12/2018)

L’emergenza causata dall’epidemia del Coronavirus vede gli anziani come tra coloro che hanno maggiormente risentito della situazione, con un peggioramento della qualità della vita, che ne acuisce la percezione di isolamento. Gli anziani hanno spesso appuntamenti fissi dal medico, devono ritirare le medicine o fare la spesa; hanno bisogno di qualcuno che con loro prepari o porti loro il pranzo perché da soli non hanno più voglia di cucinare. Per tutti questi motivi entrano in gioco i volontari attivi nel progetto, disponibili per supportare queste piccole mansioni quotidiane, come una volta succedeva con le reti di buon vicinato.

Gli anziani che si sentono socialmente isolati sono anche caratterizzati da livelli più elevati di ansia, umore negativo, abbattimento, ostilità, paura di una valutazione negativa e stress percepito.

Già la RSA “CIDM” di Re, gestita dall’Associazione Silenziosi Operai della Croce, è attiva nella preparazione e consegna dei Pasti a domicilio, così come per la spesa a domicilio, ma la richiesta sta aumentando e sorge la necessità di coinvolgere altre realtà e di coordinare le varie iniziative. La distribuzione avviene utilizzando un’auto dell’Associazione, ma, aumentando il numero dei pasti da consegnare, è necessaria un’auto in più in modo da poter dividere le consegne in due gruppi e ridurre i tempi in cui i pasti giungono al domicilio delle persone, garantendone calore e qualità.

Costruire una sinergia tra pubblico e privato in una logica collaborativa e di disponibilità alla compartecipazione del privato sociale all’interno delle regole dei rapporti tra sistema pubblico e sistema degli Enti del terzo settore, è tra le priorità del progetto. Purtroppo, le risorse sottodimensionate dei servizi socio-sanitari portano a poter gestire solo parzialmente alcune problematiche, il terzo settore diventa una risorsa e una possibilità per fornire maggiori risposte alle necessità.

Il Consorzio Intercomunale dei Servizi Sociali, Ciss-Ossola, ha il compito di coordinare le varie azioni, segnalare persone che necessitano interventi o ricevere segnalazioni, per eventuali prese in carico di persone fragili individuate da “antenne del territorio” facenti capo a Pro Loco e Parrocchie.

Una stretta interazione, già in atto tra la RSA “CIDM” di Re e la Società Operaia di Mutuo Soccorso, SOMS, che, attraverso il Servizio “Vi portiamo noi” accompagna gli ospiti della RSA e gli anziani di Valle per visite ospedaliere presso l’Ospedale San Biagio di Domodossola, copre le spese di trasporto dell’ulteriore mezzo usato per consegnare i pasti.

La consegna avviene grazie alla collaborazione della Protezione Civile della Valle Vigezzo, mettendo a disposizione un’auto e un gruppo di volontari.

Il servizio di distribuzione pasti a domicilio alla popolazione anziana fa parte di tutti quegli interventi finalizzati alla salvaguardia delle residue condizioni di salute ed autosufficienza della persona attraverso l’erogazione di aiuti concreti atti ad eliminare tutti quegli ostacoli che possono rendere difficoltosa all’anziano solo o alla coppia anziana la permanenza nella propria abitazione, a causa delle diminuite capacità rispetto alle incombenze del vivere quotidiano. Nella situazione attuale a cui all’anziano è richiesto di rimanere alla propria casa, diventa necessario incrementare questo servizio. L’Associazione Silenziosi Operai della Croce, che gestisce una Residenza per Anziani, utilizzando la cucina della RSA per la preparazione del cibo, fornisce pasti caldi a domicilio agli anziani. La distribuzione viene svolta da volontari.

Gli anziani hanno bisogno di chiacchierare e di relazionarsi per sentirsi ancora parte attiva della comunità, occorrono momenti di socializzazione e compagnia, di supporto sociale. L’intervento mira a raccogliere bisogni inespressi degli anziani. I volontari coinvolti possono anche vivere in altre zone, oltre la Val Vigezzo, per portare e condividere esperienze colte da uno sguardo più ampio.

In questi giorni di emergenza in cui siamo strappati alle nostre vite normali, le abitudini e i riferimenti sono sovvertiti, gli anziani costretti in casa, in solitudine e lontani da figli e nipoti, vivono un clima di incertezza e paura che può dare origine o accentuare disturbi psicologici. Il progetto prevede la possibilità di un supporto psicologico con colloqui a distanza, con utilizzo del telefono, con Roberta Guastamacchia sorella e psicologa abilitata alla professione facente parte dell’Associazione Silenziosi della Croce.

Si è avverato l’augurio di Pascal, quello di vivere in una stanza: può essere sorgente di conflitti, di problemi psicologici, anche perché è una vita senza contatti fisici, dove non è permesso baciarsi, dare la mano. Il dialogo diventa lo strumento per superare il vuoto“. (Eugenio Borgna. Intervista a La Stampa del 22.03.2020)

Lo scambio intergenerazionale mette in dialogo generazioni diverse, è un contatto fra età della vita che arricchisce entrambe. In particolare, il bisogno è di diffondere l’utilizzo tra le persone anziane di dispositivi tecnologici che permettano una comunicazione a distanza e l’utilizzo della rete con le sue potenzialità. I giovani diventano “docenti” e fanno acquisire agli anziani le competenze di base per muoversi nell’ambiente tecnologico di ricerche in internet, Skype, invio e ricevimento mail. La trasmissione di conoscenze non è mai unidirezionale, l’anziano diventa per il giovane una memoria vivente capace di ricostruire il ricordo del passato, effettuare passaggi di consegne di usi e tradizioni, itinerari di pensiero che portano al giovane a conoscere il passato della propria comunità attraverso racconti ed episodi di vita dei protagonisti. In questa azione si inserisce l’Ecomuseo di Malesco, un museo del tempo e dello spazio, che potrà proporre attività culturali e animative che valorizzino azioni atte a ricostruire il passato del territorio attraverso le testimonianze della popolazione e del materiale dell’archivio storico, fruibili anche online, è in corso il calendario dell’Avvento.

Proprio nel momento in cui le nostre sicurezze si infrangono, i ritmi consueti si sono alterati, le nostre abitudini trasformate, è fondamentale recuperare il valore della memoria, quella da cui traiamo speranza, per non farci travolgere dalla noia“. (Eugenio Borgna. Intervista a La Stampa del 22.03.2020)

Spese previste per dare avvio al progetto:

  • Spese trasporti: 5.000,00 €
  • Dispositivi: 1.300,00 €
  • Formazione: 500,00 €

Oggi il costo per ogni pasto consegnato ammonta a 6 €.

Finanziamento della Compagnia di San Paolo è stato di 7000,00 €.

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