Poniamo tra le divine grazie e misericordie le croci, le afflizioni, le malattie ed ogni cosa contraria, e di tutto ringraziamo la divina bontà. Rendiamo grazie pure per la pazienza e la rassegnazione dataci e per aver rivolto tutto a nostro maggior bene. Abbandoniamoci fiduciosi nel Cuore adorabile di Gesù e offriamoci vittime della sua adorabile volontà.

Tutto deve cominciare dall’amore. È l’amore verso Dio, Sommo Bene, che dà un valore inestimabile ad ogni nostra azione. L’amore è il maestro di ogni perfezione. È tutto perduto ciò che non si fa per amore. L’amore forma la rettitudine di intenzione, facendoci operare tutto per Dio, per la sua gloria, per il suo onore, per gratitudine verso l’Altissimo, per i suoi benefici nell’ordine naturale, e verso Gesù Cristo per i divini benefici della redenzione.

La croce ha delle gioie segrete… Siate certi che le gioie che scaturiscono dalla croce superano qualunque falsa gioia del mondo; i sacrifici fatti per piacere al Sommo Bene, per santificarsi e per guadagnargli anime, contengono una gioia, una consolazione che supera ogni intendimento.

L’animo si commuove e il cuore si intenerisce, quando si pensa che Dio ci amò con amore eterno. Non eravamo ancora nati al mondo, non erano nati i nostri genitori, non erano nati i padri dei nostri padri, e Dio ci amava. Anzi ancora non era formato il mondo, non erano formati i cieli, non erano create le stelle, e Dio ci amava. Fu tanto l’amore che Dio portò alle anime nostre, che non solo ci creò, ma pure ci ha redento. Ci creò a sua immagine e somiglianza, e quando noi avevamo perduto la immagine e somiglianza di Dio con il peccato, mandò sulla terra il suo Unigenito per redimerci. E che cosa pretende da noi questo benignissimo Signore per il bene che ci ha portato? Non altro pretende che il nostro amore!

Quando saremo in cielo godremo della gloria di Gesù e di Maria; ma mentre siamo in questa valle di lacrime, dobbiamo contemplare le pene di Gesù e di Maria. La nostra devozione a Maria Santissima si deve sempre riferire al titolo di Addolorata. Maria soffrì in compagnia del suo Gesù, ne condivise le pene, ne bevve il calice amaro… Quando sulla croce chinò il capo e spirò, allora la misura del suo dolore giunse alla pienezza e traboccò.