L’Ancora: n. 1/2 – gennaio/febbraio 1982 – pag. 1-3

Il 26 gennaio Sorella Myriam, don Remigio, Sorella Irene e il sottoscritto giungevano a Fatima, chiamati dal Vescovo di Leiria, tramite il Rettore di quel Santuario, per dare vita, sul luogo delle apparizioni della Vergine Santa, alla attività del nostro apostolato in tutte le sue forme di applicazione.
Non descrivo la gioia e l’ansia di tutti, perché, anche se era un segreto desiderio del cuore avere una base di lavoro a Fatima, mai avevamo pensato di dare vita ad una casa colà; nonostante il desiderio di ciascuno, tutto, come sempre, avevamo lasciato nel Cuore dell’Immacolata; a Lei toccava farci comprendere la Sua volontà.
Nel 1980 a Fatima si era attuato il III Convegno Internazionale dei Sacerdoti, accompagnati da Vescovi e Cardinali, provenienti dai cinque continenti. Partimmo di là, dopo l’incontro di studio sul Sacro Cuore, senza data di ritorno. Ricordo che l’ultima visita all’Immacolata, alla Cappellina, fu un filiale “arrivederci”; ma non sapevamo a quando.
Nei luglio dell’anno scorso, a Lourdes, durante il Pellegrinaggio dei
Sacerdoti ammalati, al secondo giorno, venne a cercarmi il Rettore del Santuario di Fatima, il Padre Guerra e, parlando della pia manifestazione sacerdotale di pietà mariana con me e Sorella Myriam, disse: “Perché non venite a Fatima ad impiantare quest’opera? Il Vescovo ne sarebbe contento!”.
Ci guardammo. Comprendemmo immediatamente che l’Immacolata ci additava un’altra meta, tra tutte la più importante. Le difficoltà per la ricerca del terreno, la scelta del posto furono subito superate, perché:
“Ho qualcosa in vista, ci disse il Rettore del Santuario, si può vedere”. A Lui subito demmo l’incarico di scegliere il luogo più adatto.
In settembre Padre Antunes, sacerdote del Santuario di Fatima che segue gli ammalati, si recò per un mese a Re, attentamente seguendo gli Esercizi Spirituali. Padre Antunes visitò pure qualche casa dell’Associazione tra le più vicine e poi ritornò a Fatima.
Una lettera in data 17/11/81 del Rettore di Fatima ci avvisava che il terreno era stato trovato e ci invitava a fissare una data per un incontro a Fatima, provvedendo egli a stipulare subito gli atti.
E così il 26 gennaio al rintocco delle ore 22 ed al suono dell’Ave arrivavamo sul luogo della Cappellina per dire all’Immacolata che eravamo lì a sua disposizione. Ci aveva chiamati tramite la legittima Autorità locale ed eravamo pronti a fare quanto ci avrebbe indicato.
Il 27 ci siamo incontrati col Rettore del Santuario e si è precisato l’attività di apostolato che la nostra Associazione avrebbe potuto svolgere in Fatima: casa per Esercizi Spirituali per sofferenti (150 posti), casa per Sacerdoti anziani o ammalati (25 posti), scuole di Addestramento professionale, fattoria per i deboli mentali, Cappella con cripta per l’adorazione continua, come a Re.
Fu scelto il nome del complesso dell’attività: “Centro Francesco e Giacinta Marto”, il nome dei due pastorelli di Aljustrel.
Il luogo scelto non è distante dalla Cappellina; si trova quasi di fronte alla Casa di Francesco, Giacinta e Lucia, a 2 km dal recinto del Santuario, con strada asfaltata e comoda, in ambiente silenzioso, verde, pieno di oliveti e di pini.
Il 28, sempre in Fatima, ci siamo incontrati col Vescovo locale, Sua Eccellenza Mons. Alberto Cosme do Amaral.
Ascoltò con attenzione il programma stabilito ed al termine disse:
‑ “Sono contento, approvo, siate i benvenuti; facciamo subito l’Erezione Canonica in Diocesi”.
E cosi avvenne. Il 29 l’Associazione era canonicamente eretta ed il 31 approvata anche civilmente.
I terreni che sono stati acquistati e che si stanno acquistando ancora sono già giuridicamente intestati all’Associazione.
Il Rettore del Santuario con “Decreto” del Vescovo di Leiria, su nostra richiesta, è il legale rappresentante dell’Opera tanto in piano canonico, quanto in piano civile.
Domenica sera, 31 gennaio, eravamo in Santuario per la Santa Messa ed il canto dei Vespri, quando inaspettatamente, al termine delle sacre funzioni, il Rettore, che presiedeva le celebrazioni, ha presentato la Comunità a tutti i fedeli ed alle istituzioni religiose presenti. La nostra comunità, intanto, era aumentata di una unità Antonio Palagi, membro in prova, venuto urgentemente da Roma per portare alcuni documenti.
Che dirvi? Sinceramente non ho parole! La Madonna fa, guida, addita nuove mete e ci fa comprendere ciò che vuole quando meno ce lo aspettiamo.
Una cosa è necessaria da parte nostra: Avere sempre lo sguardo proteso verso di Lei ed Ella non manca di additarci la volontà del Padre.
Lourdes‑Fatima erano mete ambite, desiderate, ma da noi viste come irraggiungibili. E tali a noi lo erano, ma non alla Vergine Santa.
A Lei, quindi, il grazie più fervido da parte nostra e vostra, essendo tutti coinvolti in questa realizzazione.
La Madonna ci vuole a Fatima!
A Fatima, con l’aiuto della Divina Provvidenza, ci andremo, come a Re ci siamo stabiliti, con la base iniziale di L. 9.200! A tutto il resto ha pensato l’Immacolata, cosi come è avvenuto per le altre nostre case e sarà anche per il “Centro Francesco e Giacinta Marto”.
Ci assista la Vergine Santa e benedica quanti nel nome Suo ci aiuteranno a realizzare questo complesso, destinato a ripetere sul luogo delle apparizioni del Cuore Immacolato di Maria il programma di preghiera e di penitenza per la salvezza di tante anime.

L. N.