L’Ancora: n. 8/9 – agosto/settembre 1955 – pag. n. 1-4

Col 29 settembre c. a. si è chiuso il quinto corso di Esercizi Spirituali, tenuti agli ammalati, presso il Santuario di Re. Gli ammalati partecipanti, complessivamente, sono stati 378, provenienti da Trieste a Roma, da Torino al Canton Ticino.
Il personale di assistenza si può calcolare che sia stato di oltre 200, tra Dame e Barellieri, mentre i pellegrini, in modo particolare quelli provenienti dalla Svizzera per far corona ai 60 ammalati ticinesi; sono stati, con tutta probabilità, oltre 2.500. Quarto anno di attività degli Esercizi Spirituali, che nota un progresso continuo di realizzazione. Non si parla in questo numero de « l’Ancora » del Corso di Esercizi Spirituali per Sacerdoti ammalati tenuto a Lourdes. Di questo corso, il più bello di tutti, parleremo nel prossimo numero della Rivista.
Gli Esercizi Spirituali per ammalati sono la formula migliore che più di qualsiasi altra va in profondità per la formazione degli ammalati.
Lourdes è certamente il dominio della Madonna; a Lourdes si tornerebbe sempre; ma anche a Re, durante gli Esercizi Spirituali, si sta veramente tanto bene.
Non si vorrebbe mai ripartire da Re. A Re non si attuano pellegrinaggi di ammalati, ma soltanto giornate di studio, Esercizi Spirituali presso la cara Vergine del Sangue, per imparare alla sua scuola a sempre meglio valorizzare la sofferenza.
A Lourdes si attua il grande incontro con Maria. Dinanzi alla Grotta dei Pirenei soltanto la Vergine Immacolata parla con dolcè e persuasiva voce al cuore dei figli.
A Re, invece, si svolge il lavoro di penetrazione tra gli ammalati per renderli fermi e costanti realizzatori delle richieste della Madonna rivolte a Lourdes ed a Fatima.
Gli Esercizi Spirituali agli ammalati sano necessari, più forse che non ai sani.
Sono necessari perché soltanto nella visione chiara della fede è possibile rispondere agli angosciosi interrogativi del dolore, perché soltanto nel piano della grazia santificante l’ammalato ‘acquista la propria perfetta funzionalità.
Gli Esercizi Spirituali sono necessari perché i sofferenti non hanno la libertà che hanno i sani di poter accedere ai Sacerdoti quando lo desiderano, oppure quando ne sentono il bisogno. Per essi la libertà della scelta dello strumento della grazia di Dio è molto difficoltosa. Ed allora ecco la grande necessità di far evadere gli ammalati dal proprio ambiente, la necessità di istruirli sulle grandi verità eterne per rimandarli poi alle proprie abitazioni col cuore sereno, gioioso, perché hanno finalmente compreso che la malattia non è poi una grande disgrazia, non solo non paralizza l’attività delle persone ma può costituire anche una vera vocazione.

Come si attuano gli Esercizi Spirituali.

Gli Esercizi Spirituali, osservanza del silenzio compresa, sono rigidamente quelli di S. Ignazio, Patrono dei S. Esercizi. Durante il corso si susseguono le prediche delle verità fondamentali della vita cristiana, con le meditazioni sul fine, sui nuovissirni, sulla vita del sofferente, modellata sul modello vero ed infallibile, Gesù Cristo.
Le prediche sulle verità eterne sono di grandissima efficacia. É necessario che l’anima comprenda che cos’è il peccato, consideri le conseguenze del suo allontanamento da Dio, se vogliamo che il suo ritorno a Dio sia un ritorno deciso, energico e definitivo.
La Vergine Immacolata è l’anima dei nostri Esercizi Spirituali. Il partecipante entra nei Santi Esercizi con il proposito di mettersi alla scuola di Maria Santissima per sentire come meglio conoscere ed imitare Gesù.
Ai Santi Esercizi seguono alcune giornate di studio sulla valorizzazione del dolore. L’ammalato, dopo avere considerato le verità eterne, si pone a praticamente studiare le basi ed il metodo del proprio apostolato. Novità del corso degli Esercizi del mese di settembre, quello che raggruppava 148 ammalati, è stata la giornata Eucaristica. Durante tutto il secondo giorno del ritiro, rimase esposto il Santissimo Sacramento nella Cappella dell’Istituto, mentre gli ammalati, senza stabilire speciali turni di adorazione, stavano dinanzi a Gesù quando e quanto desideravano. Inutile dire che tale giornata fu tra le più belle e la più ricca di frutti spirituali. Altra novità attuata nei diversi corsi di quest’anno è stata la partecipazione di Sacerdoti ammalati che hanno affiancato i sofferenti durante gli Esercizi ed hanno poi diretto le giornate di studio. L’idea degli Esercizi Spirituali realmente sta allargando,si sempre di più.
Quest’anno, per la prima volta, dall’1 al 5 settembre, 60 ammalati svizzeri sono venuti a Re per gli Esercizi Spirituali. Essi sono giunti a Re nella bella festa della Madonna del Sasso che si venera a Locarno, quasi per dire il legame che si stabiliva tra gli ammalati delle due nazioni, superiore a qualsiasi confine: gli interessi della Madonna!

I frutti degli Esercizi Spirituali

sono consolanti e tali da dirci: avanti, nonostante tutte le difficoltà. In cielo vedremo il bene che si è fatto alle anime dei sofferenti anche con i Santi Esercizi.

Il consenso dell’Episcopato si estende sempre di più.

Dall’incontro con l’Eccellentissimo Vescovo di Novara, Mons. Gilla Vincenzo Gremigni, che ci offriva in affitto l’Ospizio per iniziare questo apostolato a Re, presso la Madonna del Sangue, quanta strada è stata percorsa!
Il Vescovo di Lugano, Sua Eccellenza Mons. Jelmini, dopo avere benedetto questo apostolato nel dicembre 1952, quest’anno guidando lo stuolo degli uomini cattolici del Canton Ticino a Re, parlava della valorizzazione della sofferenza alla scuola di Maria dall’altare della Madonna del Sangue, alla presenza dell’Eminentissimo Cardinale Ernesto Ruffini.
Il Cardinale Ruffini, che è stato il primo Vescovo a benedire la Lega Sacerdotale Mariana e a benevolmente correggere le linee fondamentali del suo Statuto, è stato pure il primo Cardinale a venire a Re, quasi a vedere lo sviluppo di quel lavoro che è-di aveva con gran cuore benedetto un giorno, ormai lontano, nel Collegio Leoniano di Roma.
Ed il Cardinale Ruffini, dopo avere rivolto la Sua autorevole parola agli uomini ed agli ammalati, in piazza, dopo la benedizione del SS. Sacramento, è ritornato all’Ospizio per restare ancora un po’ con gli ammalati. Si intrattenne ancora con tutti i sofferenti unitamente al Vescovo di Lugano. Parlò ad essi della Madonna, come Lui sa parlate e poi cantò con gli ammalati l’Inno dei Volontari della Sofferenza, composto da S. E. Mons. Allorio, Vescovo di Pavia.
Quanta strada dal 1947!
La Madonna ha realmente fatto tutto. A Lei sola ogni merito.
Essa sola è l’inclita condottiera di questa falange di ammalati che si pone alla sua scuola per essere al massimo al servizio di Gesù.

L.N.