L’Ancora: n. 8/9/10/11 – agosto/settembre/ottobre/novembre 1957 – pag. n. 16-17

cari Fatebenefratelli,
che tanto vi siete adoperati per il nostro raduno!
Il convegno senza di voi sarebbe stato mancante della partecipazione di persone care.
Voi siete l’espressione visibile della carità che professate. Alla tecnica unite l’amore, alla resistenza fisica la fermezza nei momenti di punta.
Gli ammalati volentieri e con tranquillità si abbandonano alle vostre cure, perché voi siete per essi ciò che fu un giorno per il vostro Santo Fondatore, l’Arcangelo Raffaele che con amore io sosteneva nell’offerta della sua immolazione.

Ed a voi, cari Scouts di Roma, che dire?

Vi abbiamo visti portare barelle, più volte al giorno, fino al quarto piano dell’Ospizio di Santa Maria; e, stanchi, riposarvi su un pianerottolo per prendere fiato e proseguire nel vostro sfibrante lavoro.
Senza di voi il Raduno si sarebbe svolto con vera difficoltà.
Gli ammalati vi ‘hanno guardato con amore riconoscente. Voi, di loro, ricorderete, forse, soltanto tante barelle, tante carrozzelle, tanti volti pallidi e luminosi. Essi di voi conserveranno il ricordo della forza che si dona, delle braccia che si protendono senza mai esitare, del viso sempre sereno anche se grondante sudore.

Ed anche a voi, buone signorine dell’Istituto Sant’Angela Merici di Roma, grazie di cuore!

Vi siete prodigate senza misura, sempre liete e sorridenti, accompagnate dalle ottime vostre insegnanti, le quali, con tanta semplicità, si sono affiancate a voi, per servire il Cristo, vivente nei sofferenti.
Siete state come ‘la ‘Veronica, che andata incontro a Gesù lungo il Calvario riportò con sé la figura del viso dolorante del Salvatore.
Il ricordo degli infermi resterà nel vostro cuore, come il ricordo della vostra carità resterà nel cuore di tanti sofferenti.

E con tutto l’animo diciamo un GRAZIE

…sincero, fervido, a tutte quelle personalità che si sono adoperate per la riuscita del Raduno.
In Basilica gli ammalati hanno pregato con tanta riconoscenza per l’Eminentissimo Cardinal Canali, per Sua Eccellenza Monsignor Dell’Acqua, che poi hanno avuto il piacere di vedere nel giorno dell’Udienza vicino al Santo Padre, per Sua Eccellenza Monsignor Principi, per il carissimo Mons. Camagni, che ama il Centro come una sua seconda famiglia.
E’ questa una scarsa ed incompleta citazione di nomi, che sembra quasi scarna e priva di significato, ma che cela, invece, una intensa attività perché gli ammalati potessero trovarsi a loro agio in Vaticano.

Grazie di cuore, grazie a tutti.

La Madonna sia il vostro premio e la preghiera dei sofferenti il vostro sostegno.

LA DIREZIONE