L’Ancora: n. 1 – gennaio 1965 – pag. n. 1-5

Nell’istruttoria, indetta da Sua Eccellenza Monsignor Laurence, Vescovo di Tarbes, per l’esame delle apparizioni avvenute a Lourdes, risulta che il 7 dicembre 1860 Sua Eccellenza volle di persona interrogare la veggente. Bernardetta si recò a Tarbes e si presentò al suo Vescovo esponendogli i fatti come erano avvenuti, in tutta la loro ampiezza. Al termine del colloquio Sua Eccellenza Monsignor Laurence diede il suo parere positivo per le seguenti ragioni:
a) la ragazza è leale, limpida e senza febbre;
b) ciò che dice ha il suono del Vangelo e nulla afferma più di quello;
c) l’intelligenza della fanciulla non si manifesta se non quando parla delle apparizioni.
In tutte le apparizioni, infatti, avvenute Lourdes e a Fatima c’è l’eco insistente dei capisaldi del Santo Vangelo, né poteva essere poiché come dice S. Luigi Grignon di Montfort, Maria è l’eco fedele di Gesù.
Nella sesta apparizione dell’Immacolata a Bernardetta Soubirous noi risentiamo il presente appello di Nostro Signor Gesù Cristo: «la volontà del Padre è che chiunque vede il Figlio e crede in Lui abbia la vita eterna e lo risusciti nell’ultimo giorno ». (Giov. VI, 40). «Io non sono venuto a chiamare i giusti a penitenza, ma i peccatori ». (Luca V. 32
L’Estrade in “Les apparitions de Lourdes” riporta le circostanze di tale apparizione, narrate dal Dott. Dozous, medico di Lourdes, il quale, nell’intento di clinicamente osservare la ragazza durante l’estasi, il 21 Febbraio si era recato alla Grotta di Massabielle.
“Come fu dinanzi alla Grotta — racconta il testimone —Bernardetta si inginocchiò, tolse di tasca la corona ed incominciò a sgranarla ». I presenti notarono che il volto di Bernardetta subì una rimarchevole trasformazione, indice del suo rapporto con l’apparizione. « Mentre con la mano sinistra faceva scorrere la corona, nella destra teneva una candela accesa, che, spegnendosi sovente a causa di una forte corrente d’aria che soffiava lungo il Gave, presentava ogni volta alla persona più vicina perché la riaccendesse.
« In quel momento io volli conoscere quale fosse lo stato della sua circolazione sanguigna e posi perciò le mie dita sull’arteria radiale del braccio destro: il polso era tranquillo, regolare, la respirazione facile.
« Come lasciai il braccio, Bernardetta si alzò e andò più vicino alla Grotta. Subito vidi che il suo volto, mentre fino a quel momento aveva l’espressione della gioia più grande, divenne triste: due lacrime le scesero dagli occhi lungo le gote.
Tale cambiamento improvviso mi impressionò ed al termine dell’apparizione gliene volli chiedere la ragione.
« La fanciulla raccontò:
« La Signora, volgendo per un istante il Suo sguardo da me, con aspetto molto triste lo diresse lontano, al di sopra della mia testa. Alla mia domanda che cosa La rattristasse, Ella mi rispose: «Pregate per i peccatori! La preghiera, con cui la Madonna aveva voluto dare inizio alle Sue apparizioni aveva finalmente uno scopo. pregare per la salvezza di tanti figli, che si perdono a causa del disinteresse dei fratelli; «molte, molte sono le anime che vanno all’inferno perché non vi è chi si sacrifichi per loro ». Nell’invito di Maria Santissima noi possiamo vedere:
A) la necessità;
B) l’oggetto;
C) il modo della preghiera.
Noi preghiamo troppo poco, facciamo scarso ricorso all’orazione prima e durante la nostra attività.
Presi dalla febbre dell’azione, dalla tirannia del tempo e dalla necessità delle anime, nell’intento di maggiormente lavorare, trascuriamo l’elemento base, che dà alla nostra azione, la preghiera.
Nel moltiplicarsi delle necessità, lungi dall’imitare Nostro Signore Gesù Cristo, che al termine delle Sue faticose giornate apostoliche si ritirava da solo, durante la notte, a pregare, noi accorciamo sempre di più il tempo dell’orazione. E non comprendiamo che con tale modo di fare impieghiamo poi maggior tempo in apostolato senza nemmeno avere i frutti adeguati. Ciò perché l’azione, priva della linfa soprannaturale che sostiene, non ha l’efficacia che dovrebbe avere.
Maria Santissima, tanto a Lourdes, quanto a Fatima, non solo insiste sulla necessità della preghiera, ma Ella stessa ce ne dà l’esempio, pregando con Bernardetta.
« L’11 febbraio, all’iniziativa di Bernardetta di recitare la corona, la Bianca Signora con un cenno del capo approva e subito fa scorrere il Suo Rosario lungo il braccio destro e lo prende in mano» (Estrade, Op. Cit., pag. 43).
« Ella, dirà poi la fortunata veggente, non recitava la corona, ma unitamente alle Ave che io dicevo, faceva scorrere tra le dita i grani del Rosario; al termine della decina la Sua voce si univa alla mia nella recita del Gloria ».
Le due prime apparizioni di Lourdes hanno soltanto, quale aspetto esterno, la preghiera. Nelle successive apparizioni avvenute a Lourdes ed a Fatima, non solo la preghiera ci fu sempre, ma fatto un rapporto tra il tempo impiegato nelle parole e quello invece trascorso in preghiera, questo resta di gran lunga superiore.
Nell’incontro avvenuto alla Grotta di Massabielle, la Madonna insegna «parola per parola », una preghiera speciale per la fanciulla. A Fatima insegna ai tre pastorelli particolari preghiere, da recitarsi allorchè compiono qualche sacrificio o recitano il Rosario.
Materno atteggiamento di Maria Santissima simile a quello già contemplato nella Chiesa nascente, quando nel Cenacolo Ella univa la Sua voce a quella degli Apostoli e dei discepoli riuniti in orazione, nell’ardente attesa dello Spirito Santo!
Se dinanzi alla luce di Dio e nella realtà della nostra vita quotidiana consideriamo le parole della nostra Madre Celeste, non tardiamo a comprenderne l’urgenza e la necessità, poichè anche di fronte ai piani più urgenti di apostolato se non c’è l’umile e costante ricorso al «Datore di ogni bene » noi lavoriamo invano tutta la notte, senza nulla prendere nella nostra rete.

L.N.