L’Ancora: n. 2/3 – febbraio/marzo 1984 – pag. 1-3

Gli ammalati del Centro di Roma dal Papa per rispondere al suo appello di preghiera per scongiurare un conflitto nucleare.
La Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II nel senso cristiano della sofferenza umana, da Lui presentata l’11 febbraio u.s., è giunta a noi tutti come raggio di luce che illumina, convalida il cammino percorso e addita mete sicure per l’apostolato tra i sofferenti.
La data della pubblicazione, 11 febbraio, dice chiaro l’aggancio al programma di preghiera e di penitenza presentato dall’immacolata a Lourdes ed a Fatima ed immediatamente si unisce a quanto il Papa, il 13 ottobre 1982, ha solennemente affermato a Fatima sul pressante invito della Vergine Santa a intensamente pregare per scongiurare i pericoli che incombono sull’umanità.
A giorni, poi, 25 marzo p.v., vivremo la grande giornata dell’affidamento di tutto il mondo a Maria Santissima, ed i Vescovi tutti, docili all’invito dell’Immacolata, si uniranno al Santo Padre in tale importante atto con cui si affidano tutte le anime a Dio e si affida pure la sorte tenebrosa dei cammino delle Nazioni.
Il pericolo della guerra atomica non è fantasia di cuori agitati, ma è realtà vera ed incombente di cui il Santo Padre molto sovente ha parlato.
Ed è proprio in questo preciso punto che noi ammalati dobbiamo sentire la nostra responsabilità storica perché con l’offerta delle nostre sofferenze e con le nostre instancabili preghiere possiamo ottenere forse ciò che i potenti dei mondo non possono.
É dovere pregare; è dovere offrire; è dovere moltiplicare i gruppi e dinamicamente vivere la vita dei gruppo per moltiplicare le suppliche e le offerte: il mondo ne ha bisogno.
Farà piacere a tutti, mentre stiamo attentamente studiando come unire in corresponsabilità tutti gli ammalati del nostro Centro e di fuori, per approfondire la Lettera Apostolica “ Salvifíci Doloris “, conoscere l’indirizzo che il sottoscritto, con Sorella Elvira Myriam, ha inviato al Santo Padre e la risposta che immediatamente Lui, nella Sua bontà, ci ha fatto pervenire.
Sia a tutti presente il terzo punto dei nostro impegno apostolico sostenere l’azione dei Papa con tutte le nostre forze, ed in questo caso, far conoscere a quanti possiamo arrivare l’insegnamento Pontificio sul senso cristiano della sofferenza umana.

Sac. Luigi Novarese

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Il grazie dell’Associazione per la “Salvifici Doloris”

Beatissimo Padre,
con quanta riconoscenza diciamo alla Santità Vostra a nome di tutta la nostra comunità dei “ Silenziosi Operai della Croce “ e dei “ Volontari della Sofferenza “ un grazie profondo e sentito per la bellissima e stupenda Lettera Apostolica Salvifici Doloris sul senso cristiano della sofferenza umana.
É vero che solo nella Croce si trova la salvezza e la vita eterna.
Grazie in particolare per aver definita la sofferenza “ una vocazione “ (n. 26), “ fonte di gioia “ (n. 27) e l’ammalato “ soggetto molteplice della forza soprannaturale “ della Chiesa (n. 27).
Facciamo nostro programma quanto Vostra Santità dice nella conclusione della Lettera stessa: “ Chiediamo a voi tutti che soffrite, di sostenerci. Proprio a voi, che siete deboli, chiediamo che diventiate una sorgente di forza per la Chiesa e per l’umanità “.
Possiamo assicurarVi che tutta l’Associazione è protesa fin dal suo inizio ad offrire al Papa e alla Chiesa questo sostegno ed oggi più che mai siamo impegnati in risposta al Vostro invito e programma pastorale a pregare, soffrire ed offrire per la Santità Vostra.

Sensibilizzeremo tutti i nostri iscritti ad aumentare le preghiere secondo il Vostro invito, cercando di aiutare gli ammalati ad approfondire il prezioso documento donato proprio nella vigilia della festa della Madonna di Lourdes che ha domandato “ Preghiera e Penitenza “ per la salvezza dell’umanità.
Voglia Padre Santo benedirci e con noi benedire la comunità dei “ Silenziosi Operai della Croce “ ed i “ Volontari della Sofferenza “.

Umilissimi figli
Sac. Luigi Novarese
Sorella E. Myriam Psorulla
Roma, 10 febbraio 1984