Con queste parole l’arcivescovo di Vercelli, Marco Arnolfo, ha rivolto il saluto ai futuri terapisti occupazionali nella messa celebrata mercoledì 18 ottobre al Santuario del Trompone.
Nel sottolineare l’impegno dei Silenziosi Operai della Croce a favore degli infermi, monsignor Arnolfo ha ricordato l’insegnamento del loro fondatore, il beato Luigi Novarese.
Terminata la messa, gli studenti si sono riuniti nell’Aula magna dove la direttrice del Corso, Renata Spalek, ha dato la parola al professor Francesco Landi, presidente del Corso di Laurea, che ha ripercorso la storia di questa professione che, avendo come obiettivo la riabilitazione dei pazienti, li aiuta a reinserirsi nelle normali occupazioni dell’esistenza quotidiana migliorandone la qualità della vita.
Il moderatore generale dei Silenziosi Operai della Croce, don Janusz Malski ha spiegato che questo era anche lo scopo del beato Novarese. «Settant’anni fa egli lanciò la parola d’ordine della promozione integrale del malato, rendendolo consapevole dei suoi diritti e ponendo la sua figura al centro dell’assistenza medica».