Oggi, 3 dicembre, papa Francesco nel suo Messaggio in occasione della Giornata mondiale delle persone con disabilità ha sottolineato “la promozione dei diritti alla partecipazione abbia un ruolo centrale per contrastare le discriminazioni e promuovere la cultura dell’incontro e della vita di qualità”.
E’ in fondo quello che ha animato lo zelo apostolico del beato Luigi Novarese che non solo curava l’aspetto spirituale di coloro che si trovavano nella sofferenza a causa di un impedimento fisico che ne limitava l’attività, ma operava alacremente per inserire queste persone nella società rendendole partecipi della vita collettiva andando oltre ogni forma di discriminazione o emarginazione sociale. Importante è anche l’accento posto dal Pontefice su quelle situazioni che coinvolgono “persone di ogni età, soprattutto anziani, che, anche a motivo della disabilità, sono sentite a volte come un peso, come “presenze ingombranti”, e rischiano di essere scartate, di vedersi negate concrete prospettive lavorative per partecipare alla costruzione del proprio avvenire”.
Il punto rimane sempre lo stesso: riconoscere come perno di ogni umana relazione la dignità del singolo, elargendo quel rispetto e quell’attenzione gratuita che si scioglie nella vera carità, forma di amore che nulla chiede in cambio, facendo sentire su ogni persone, soprattutto se sofferente, “lo sguardo paterno di Dio, che afferma la sua piena dignità e il valore incondizionato della sua vita”.

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