Questa mattina durante la messa a Santa Marta, papa Francesco ha pregato affinché, in questo tempo caratterizzato dalla pandemia e da un nuovo silenzio, possiamo crescere nella capacità di ascolto.
“In questo tempo – ha detto papa Francesco – c’è tanto silenzio. Si può anche sentire il silenzio. Che questo silenzio, che è un po’ nuovo nelle nostre abitudini, ci insegni ad ascoltare, ci faccia crescere nella capacità di ascolto. Preghiamo per questo”.

Il beato Luigi Novarese riteneva il silenzio un’opportunità unica per fa maturare e crescere la propria dimensione spirituale. Nulla di più bello e di fecondo infatti del silenzio. E’ attraverso il silenzio che si può mettere ordine all’interno di se stessi, andando oltre quei qui fastidiosi rumori del mondo che creano soltanto malcontento e malumori vari.
Nel suo “Cammino dell’Anima” così si esprimeva il beato Novarese, quasi in forma poetica:

Nulla di più bello e di fecondo infatti del silenzio.
– il silenzio del chicco che sotto terra muore e se stesso e nello stesso tempo germoglia alla vita;
– il silenzio della notte il cui il fiore e l’erba raccolgono la rugiada per maggiormente poi riflettere, durante il giorno, la bellezza dei propri colori;
– il silenzio della natura, in cui l’uomo concepito nel seno della madre, inconsciamente matura alla vita;
– il silenzio del pensiero che medita, studia, confronta, proclamando con tale attività l’esistenza ed il lavorio dello spirito;
– il silenzio dell’anima desiderosa di donarsi che, nel diuturno confronto con Dio, spinge tutto il proprio essere ad una continua tensione di carità;
– il silenzio dell’amore che si dona senza alcuna riserva sull’esempio del Cristo;
– il silenzio della culla di Betlemme e dell’Orto degli Ulivi, interrotto dai vagiti del Divin Redentore, dalle esclamazioni verso il Padre: “Se è possibile, passi da me questo calice”;
– il silenzio della preghiera del Cristo che sale verso il cielo quale grido d’amore e d’intercessione per tutta l’umanità;
– il silenzio del Calvario rotto soltanto dalle sette parole del Cristo morente che dicono il Suo amore e la Sua precisa volontà di salvezza del genere umano.
– Il silenzio dell’attesa dell’opera di Dio, il miracolo, dinanzi agli occhi increduli della folla;
– Il silenzio di cui è attorniata la tua vita di sofferente che quasi ti rende sconosciuto agli occhi degli uomini e della tua stessa famiglia;
– Il silenzio della tua lunga giornata di dolore che ripete i timori continui intravisti nelle tue interminabili notti insonni;
– Il silenzio del tuo cuore, che non osa più sperare;
– Il silenzio della tua vita che ti pare espressione e ripetizione del ramo reciso dalla pianta, destinato ad intristire ed inaridire;
– Il silenzio del tuo cuore che si sente escluso dal grande concerto della vita;
– Il silenzio del tuo corpo che soffre e si disfa mentre vorrebbe affermare attorno a te la vita e l’amore.

In questo periodo di pandemia globale, cerchiamo da fare silenzio all’interno del nostro cuore, poniamoci all’ascolto della Parola di Dio meditandola e nutrendola con la preghiera.