Nel giugno del 1952 monsignor Luigi Novarese decise di attuare il primo pellegrinaggio della Lega Sacerdotale Mariana per portare i sacerdoti malati a Lourdes, in seguito ad una deplorevole riunione fatta all’UNITALSI, dove, l’allora Principe Rampolla (Presidente dell’UNITALSI e con il quale aveva preso contatto per far condurre a Lourdes anche i sacerdoti malati) ebbe a dire che la categoria delle persone più noiose ed insoddisfacenti erano proprio i sacerdoti malati. Per Mons. Novarese fu il colmo; egli guardò Mons. Scavizzi e Mons. Cericioni, tutti e due presenti alla riunione, e disse loro: “Non sia mai che un laico critichi i sacerdoti malati; a loro penserò io”. Così nacque l’idea di portare i sacerdoti malati a Lourdes.
A questo primo pellegrinaggio presero parte sia Mons. Scavizzi che Mons. Cericioni e riuscì molto bene. Il pellegrinaggio dei sacerdoti malati, da quella prima data del 1952, si è ripetuto fino ad oggi e si ripete¬rà sempre, annualmente. Complessivamente, fino ad oggi, la Lega Sacerdotale Mariana, con questo pellegrinaggio, ha portato a Lourdes undicimila sacerdoti malati. […].
“Non sia mai – diceva il Monsignore – che un sacerdote malato, dopo aver dato tutto se stesso, solo perché è privo di mezzi non possa andare incontro alla mamma Celeste”. Offriva intenzioni di Messe, come quelle offerte anche dal Santo Padre, oppure quote gratuite date dalla gene¬rosità dei buoni.
Non ci furono mai motivi di prestigio personale ed economico, ma tutto unicamente a favore dei confratelli bisognosi e malati. La finalità del pellegrinaggio dei sacerdoti malati a Lourdes era ed è tuttora un corso di Esercizi Spiritua¬li per sacerdoti malati che non hanno la possibilità di farli, e un incontro dei figli prediletti con la loro mamma del Cielo. La bontà, la dolcezza del tratto di Monsignor Novarese, la sua umiltà nel chiedere ogni cosa, ha sempre dato un’impronta caratteristica al Pellegrinaggio sacerdotale. La premura che Monsignore aveva per i sacerdoti malati e la sua venerazione per loro è ancora sulle labbra di sacerdoti che continuano ancor oggi a prendere parte al pellegrinaggio che la Lega Sacerdotale Mariana fa ogni anno. Tutti i partecipanti hanno notato il profondo spirito soprannaturale e la incondizionata devozione alla Vergine Santa di Mons. Novarese. Egli si prodigava senza far mai notare la sua stanchezza nelle gambe, ma si dava tutto a tutti, senza un attimo di riposo, salvo quando andava a pregare alla Grotta al mattino presto o alla sera tardi. Con tutto ciò sapeva però tenere disciplina ed ordine in tutto il programma del pellegrinaggio, dall’inizio alla fine del suo svolgimento.

[Tratto dal profilo biografico di mons. Luigi Novarese attraverso la testimonianza e i ricordi di sorella Elvira Myriam Psorulla].