Se vuoi comprendere la fecondità della missione del dolore, la fecondità quindi della tua vita e la possibilità di tramutare la disperazione in amore, rendi vivo il tuo silenzio con il confronto della tua esistenza con quella del Cristo e della Madre spirituale; tu, infatti, sei una sola mistica realtà con Cristo; tu sei come il figlio unito alla Madre; tu hai delle vere possibilità soprannaturali.

Soltanto facendo tacere dentro di te le passioni, i desideri disordinati, i personalismi, piccoli e ristretti, potrai comprendere le linee di Dio; linee magari diverse dai tuoi desideri ma, se da te comprese ed accettate, grandemente feconde di vita per te e per la società che ti circonda.

Nel silenzio maturerai il concetto di Dio Creatore e Redentore.

In tale atmosfera silenziosa ti sarà più facile comprendere il perché della vita, il perché del dolore, il perché delle separazioni.

Comprenderai l’utilità preziosa che può acquistare anche il dolore, quantunque in se stesso resti pur sempre una nota negativa inserita dal peccato nel pulsare dell’esistenza.

Nel silenzio abbrevierai le distanze, sarai col cuore nel bel mezzo della vita perché proprio da tale tuo inserimento in Cristo dipenderà la salvezza dei popoli, la pace tra le nazioni, la ripresa della Chiesa militante.

Nulla di più fecondo del silenzio; nulla di più temuto e sprecato di questo fecondo mezzo di maturazione e di vita.

Vuoi provare ad entrare in questo mondo silenzioso che ti dischiuderà possibilità ed orizzonti nuovi?

Poniti accanto al Cuore della comune Madre spirituale e ripeti con umile calma e serenità: “Sia fatta la Tua volontà e non la mia”.

Immediatamente sentirai che la pace scenderà nel tuo cuore, che le ferite dell’anima tua saranno meno cocenti, che la stessa sofferenza diventerà meno dolorosa.

Che cosa è avvenuto?

Dio ha incominciato a riempire la tua vita. Se fedelmente tu rimarrai in tale atteggiamento, ben presto – come San Paolo – arriverai a ripetere, sia pure nel dolore più forte, sovrabbondo di gaudio nelle mie tribolazioni perché Dio è Colui che mi dischiude le sue possibilità; Dio mi dona il Suo amore, la Sua vita, i Suoi orizzonti.

 

[Beato Luigi Novarese, ]