La piazza di nuovo piena. Circa 200 mila persone sono arrivate a Cova da Iria alla vigilia del 13 maggio e hanno preso parte alle celebrazioni presieduta dal Mons. Edgar Peña Parra, Sostituto della Segreteria di Stato per gli Affari Generali.

A lui il nuovo vescovo di Leiria Fatima, Mons. José Ornelas, ha consegnato i saluti per il Santo Padre e la certezza della preghiera quotidiana per la sua salute e la sua missione. Il Vescovo ha annunciato che una statua della Vergine Pellegrina viene donata in forma permanente a Lviv, in Ucraina su richiesta del Vescovo metropolita greco-cattolico.

Nell’omelia Mons. Parra ha parlato dell’importanza di un dialogo costruttivo per la pace: “L’ascolto, fatto di un silenzio che apre il cuore, aiuta a calmare risentimenti e rancori e a trovare la via della pace. Fatima ci invita a farlo. Anche a livello internazionale, riflettiamo sull’importanza di ascoltare le reciproche ragioni e di privilegiare il dialogo e il negoziato, uniche vie per una pace stabile”.

Nella Vergine Maria il prelato indica un modello di ascolto, lei “che ha dato il primo posto per ascoltare la Parola, è venuta a Fatima per ricordarci l’essenziale, invitandoci alla conversione, a mettere Dio al di sopra del nostro io. La Madonna cerca   bambini che pregano, amano e offrono se stessi per i peccatori, per la pace e la conversione. La Madonna ci ricorda la nostra responsabilità di credenti. Ci aiuta a    scoprire la meraviglia di una fede che rinasce dall’ascolto e cresce nella perseveranza, nell’offerta gioiosa della vita”.

Infine, le parole rivolte alle persone disabili presenti da parte di un cappellano del Santuario: “Il cristiano sa che la sofferenza non può essere eliminata, ma può acquisire un  significato:  può diventare un atto d’amore. Arrendersi  nelle mani di Dio che non ci abbandona ed essere così una crescita nella  fede e nell’amore. Un bell’esempio ci viene dalla “fede gigante” di Giacinta che ha considerato la malattia come un modo per “offrire e dare senso al dolore”.