Giornata dedicata al tema dell’Acqua, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992.

Il 22 marzo ricorre la Giornata Mondiale dell’Acqua. Istituito dalle Nazioni Unite nel 1992, quest’anno il World Water Day coincide con l’inizio della Conferenza ONU sull’Acqua 2023 (22-24 marzo, New York) e ha come obiettivo l’accelerazione del cambiamento per risolvere la crisi idrica e igienico-sanitaria.

Secondo il rapporto “Progress on drinking water”, realizzato da Unicef e Organizzazione mondiale della sanità nel 2022, sarebbero circa 2,2 miliardi di persone a livello mondiale a non disporre di servizi per l’acqua potabile, 4,2 miliardi senza servizi igienici sicuri.

2 miliardi di persone senza acqua potabile

Sempre le Nazioni Unite fanno notare che le acque sotterranee sono l’unica risorsa idrica a cui possono accedere le persone nelle parti più aride del mondo. Per questo motivo è fondamentale proteggere le acque sotterranee dall’inquinamento e utilizzarle in modo sostenibile, bilanciando i bisogni delle persone e del pianeta. “L’inquinamento delle acque sotterranee – si legge ancora nel rapporto Onu – è un processo praticamente irreversibile: una volta inquinati, gli acquiferi tendono a rimanere in tale condizione”. E, aggiunge il rapporto, “sono numerose le fonti antropogeniche di inquinamento”. Più in generale l’obiettivo della Giornata è aumentare la consapevolezza dell’opinione pubblica mondiale rispetto ai 2 miliardi di persone che attualmente vivono senza accesso all’acqua potabile e ispirare l’azione uno dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) fissati dalle Nazioni Unite, ovvero l’accesso all’acqua e ai servizi igienici per tutti entro il 2030.

Gli Stati sono invitati a dedicare la giornata, ciascuno secondo le proprie caratteristiche nazionali, ad implementare attività concrete come la promozione della coscienza pubblica attraverso la pubblicazione e la diffusione di documentari, l’organizzazione di conferenze, tavole rotonde e seminari relativi alla conservazione e allo sviluppo delle risorse idrologiche.

La Giornata mondiale dell’acqua intende focalizzare l’attenzione sull’importanza dell’acqua dolce e supportare la gestione sostenibile delle scarse risorse, affrontando la crisi idrica globale.

Obiettivo principale della Giornata quest’anno 2023 è l’accelerazione del cambiamento per risolvere la crisi idrica e igienico-sanitaria.

La parola “acqua”, nella Enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco, compare ben 39 volte. E un intero capitolo, il secondo, è dedicato al problema dell’acqua. Leggiamo pure dall’enciclica:

“L’acqua potabile e pulita rappresenta una questione di primaria importanza, perché è indispensabile per la vita umana e per sostenere gli ecosistemi terrestri e acquatici. (…) Grandi città, dipendenti da importanti riserve idriche, soffrono periodi di carenza della risorsa, che nei momenti critici non viene amministrata sempre con una adeguata gestione e con imparzialità. La povertà di acqua pubblica si ha specialmente in Africa, dove grandi settori della popolazione non accedono all’acqua potabile sicura, o subiscono siccità che rendono difficile la produzione di cibo. In alcuni Paesi ci sono regioni con abbondanza di acqua, mentre altre patiscono una grave carenza. (…) Mentre la qualità dell’acqua disponibile peggiora costantemente, in alcuni luoghi avanza la tendenza a privatizzare questa risorsa scarsa, trasformata in merce soggetta alle leggi del mercato. In realtà, l’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale, fondamentale e universale, perché determina la sopravvivenza delle persone, e per questo è condizione per l’esercizio degli altri diritti umani. Questo mondo ha un grave debito sociale verso i poveri che non hanno accesso all’acqua potabile, perché ciò significa negare ad essi il diritto alla vita radicato nella loro inalienabile dignità”.

Il passo finale di questo capitolo non lascia scampo a interpretazioni ambigue. Parla chiaro, guardando alla lancinante realtà:

“Una maggiore scarsità di acqua provocherà l’aumento del costo degli alimenti e di vari prodotti che dipendono dal suo uso. Alcuni studi hanno segnalato il rischio di subire un’acuta scarsità di acqua entro pochi decenni se non si agisce con urgenza. Gli impatti ambientali potrebbero colpire miliardi di persone, e d’altra parte è prevedibile che il controllo dell’acqua da parte di grandi imprese mondiali si trasformi in una delle principali fonti di conflitto di questo secolo”.