Testo con quale Monsignor Novarese si è rivolto al Santo Padre Paolo VI nel presentare l’offerta di tutti gli ammalati. Anno 1966.

Beatissimo Padre,

sono qui, sul colle Vaticano, sul luogo che vide il martirio del primo Papa, S. Pietro di Betsàida, i figli vostri sofferenti, gli ammalati.

Sono accanto ad essi i «Fratelli degli ammalati», gli Ordini di S. Camillo e di S. Giovanni di Dio, le organizzazioni della «Federazione Italiana delle Religiose Ospedaliere», l’«Unione Cattolica degli Infermieri» ed i figli Vostri Seminaristi, del Collegio Lombardo, del Seminario Urbano di Propaganda Fide, del Collegio Caprinica e del Seminario Maggiore di Roma. Gli ammalati iscritti al «Centro Volontari della Sofferenza» hanno desiderato venire a questa Radio Vaticana per riaffermare il loro proposito di totale dedizione a Voi, Padre Santo, e per dirVi con la loro presenza e con la mia parola che, in questo meraviglioso periodo di ripresa feconda post-conciliare, essi vogliono essere strumenti vivi ed operanti del Concilio Ecumenico, vivendo prima di tutto in sé lo spirito di autentica vita cristiana, che accetta, sull’esempio di Nostro Signore Gesù Cristo, il dolore come una vera e una bella vocazione personale che li associa alla Vocazione del Cristo e li rende membra vive ed operanti del Corpo Mistico, figli devoti ed utili alla vita della Chiesa.

DegnateVi, Beatissimo Padre, di accogliere le loro preghiere impreziosite dalla loro sofferenza. Con Essi sono uniti tanti altri iscritti al medesimo Centro «Volontari della Sofferenza» tanti altri «Fratelli degli Ammalati» che assieme agli alunni di tutti i Seminari d’Italia, alle Suore di tutti i Monasteri di Clausura ed agli ospiti degli Istituti di Pena Vi offrono oggi per la pace nel mondo preghiere e sacrifici.

La Vostra parola di pace risuona in tutti gli animi come l’invito cantato dagli Angeli sulla Capanna di Betlemme e ripetuto da Gesù Cristo sul Calvario, il Venerdì Santo.

Il Vostro invito, «In nome di Dio fermatevi», deve essere un comando per tutte le anime di buona volontà ed è per questo figli sofferenti motivo di più intensa preghiera e di più fiduciosa offerta.

Accolga la Vergine Santa, Madre di pace, Regina del Santo Rosario questa filiale supplica, che al termine di questo mese, a Lei consacrato, fiduciosi noi deponiamo nelle Sue mani immacolate perché i Voti di pace che sono voti Vostri, Padre Santo, e i voti di tutti l’umanità siano esauditi.

[L’Ancora, n. 10/11, ottobre-novembre 1966]