19 aprile 1915 muore Giusto Carlo Novarese padre del Beato Luigi

Nell’aprile del 1915 papà Giusto Carlo muore: Luigino era appena di nove mesi. Alla moglie trentenne si addossava il gravoso compito (e l’onere) di mandar avanti una famiglia davvero numerosa.

Alla morte del padre, il primo dei fratelli, Ernesto, aveva soltanto quindici anni. Quattro anni più tardi, nel 1919, conosciuta Valentina Sassone, metterà su casa per conto suo. Ebbe una figlia sola, Tere, che andò sposa al dottor Cerutti delle Officine Meccaniche di Casale Monferrato; Mariella e Giancarlo hanno allietato questo matrimonio.

Il secondo nato in casa Novarese fu una femmina, nel settembre 1901; dopo Maria, altre due femmine, Giovanna e Angela, e un maschietto, Francesco; tutt’e tre morti in tenera età.

Sestogenito ancora un maschio, Mario, che partirà ‑ in piena guerra ‑ nel 1943 ‑ alla volta di Buenos Ayres; lo accompagnerà la sorella Olimpia (è la penultima) che in Argentina si diplomerà in ostetricia, specializzandosi nel parto indolore: più tardi costruirà una clinica propria dove poter accogliere partorienti povere e prestar loro gratuitamente ogni cura. Settima fu Giovanna: prese il nome dalla sorellina morta a quattro anni. Entrò a quindici anni in convento, dalle Suore Domenicane di Santa Caterina, prendendo il nome di Suor Alma. Fu superiora a Torino prima e Firenze poi, del Reparto Oftalmico delle cliniche che le Suore Domenicane hanno in quelle città. Dopo l’alluvione, il convento di Firenze fu venduto e suor Alma ritorna a Torino dove morì all’età di 79 anni il 16 gennaio 1984. Con la morte del marito ‑ dicevamo ‑ mamma Teresa si trovò ad accudire nove figli, i suoceri, tre cognati, un podere a vigneto e la cascina. Lei, però, non si lasciò mai prendere dallo sconforto; era una donna forte e coraggiosa e una fiducia incrollabile nella Madonna la sorreggeva sempre, nei momenti lieti quanto in quelli difficili. Fu lei, senz’altro, a inculcare nel piccolo Luigi l’amore per la Vergine.

[Fonte: ASSODC, Fondo Novarese, Roma]