L’Ancora: n. 10/11 – ottobre/novembre 1979 – pag. 1-5
9-12 OTTOBRE 1979
Saragozza, città di Maria, è il luogo ove si è attuato il XV Congresso Mariano Internazionale.
Ci siamo recati con un gruppo di Volontari della Sofferenza e di Fratelli degli ammalati, più 27 sacerdoti, guidati da Sua Eminenza il Card. Silvio Oddi.
Eravamo cento quaranta e quasi fa totalità erano sofferenti, provenienti un po’ da tutta Italia, da Udine alla Calabria e alla Sicilia.
Partiti in pullman da Roma, Genova e Milano siamo giunti a Saragozza la sera dell’otto, stanchi, sereni, ignari delle difficoltà che avremmo subito dovuto affrontare. La casa prenotata dall’organizzazione del Congresso Mariano Internazionale che avrebbe dovuto ospitare gli ammalati, contrariamente a quanto assicurato, non era affatto attrezzata alle necessità e subito, fin dall’arrivo, dovemmo iniziare la Via Crucis della sistemazione: dalle ore 21 alle 2 del mattino in cerca di un alloggio.
Gli ammalati ed i 27 Sacerdoti del gruppo, di fronte a così grande disagio, non batterono ciglia; rosari, preghiere e canti fino al momento di poter andare a letto pronti ad iniziare alle 7 del mattino i lavori del Congresso e ricominciare la Via Crucis della ricerca del posto.
Ed in tutto questo trambusto, che cosa avvenne del Cardinale Oddi? Dire di lui che si è comportato da fratello, amico, padre, è veramente molto poco. Al profilarsi della difficoltà, Egli fece una scelta, condividere la sorte degli ammalati e rinunciare alla propria sistemazione prevista dalla Direzione del Congresso. L’esempio e lo spirito di fraternità e di gioia che ne derivarono furono notevolissimi.
Chi è stato al Congresso ne è testimone e ricorda di aver visto Sua Eminenza in strada con gli ammalati fino alle due di notte, e quando si è trovato poi alloggio al Pensionato maschile universitario, lo ricorda ancora unito agli ammalati ed ai sacerdoti in tutto lo svolgimento del programma giornaliero.
Mai mi era capitato di vedere e sperimentare, con vero e profondo senso di commozione, che il grado gerarchico è servizio, umiltà, abbassamento, tanto più marcato, quanto più grande è la dignità in cui la persona è costituita.
Il Card. Oddi, inoltre, proprio nell’imminenza del Congresso, era stato designato per volontà del Santo Padre a rivestire l’importantissima carica di Prefetto della Sacra Congregazione per il Clero. In ordine gerarchico Egli veniva a continuare il servizio reso alla Chiesa, fino a poco tempo prima, dal compianto Card. Wright, grande amico e sostenitore del nostro apostolato.
Promesse di preghiere, di fedeltà alle Sue direttive, di sostegno spirituale da parte di tutti i partecipanti erano sentimenti che si intrecciavano e in ogni circostanza con tanto amore venivano espressi. Ma tutto ciò era normale, logica conseguenza della vita che assieme si viveva nella carità più ardente e nella più schietta serenità.
Gli ammalati avevano preso confidenza con Sua Eminenza; essi seguivano con profondo raccoglimento le sue belle e profonde riflessioni, che, partendo dal cuore, nutrite da un sodo fondamento teologico e dette con tanta chiarezza, penetra vano nell’animo degli uditori, spingendoli ad amare sempre di più la Vergine Santa e ad offrirsi con gioia e serenità per la Chiesa e le sue necessità.
L’11 ottobre, nella bella cappella della Madonna del Pilar, ebbe luogo la solenne concelebrazione dei Sacerdoti del gruppo italiano uniti a Sua Eccellenza Mons. Franzi Vescovo Ausiliare di Novara, e a Sua Eminenza il Card. Oddi; canti, omelia dell’Eminentissimo Presidente e ripetizione della Consacrazione all’Immacolata di tutte le famiglie d’Italia in occasione del ventennio della medesima Consacrazione avvenuta con l’Episcopato d’Italia a Catania. Anche un foltissimo gruppo di partecipanti di altre nazioni prese parte con gioia alla bella e simbolica cerimonia.
li Congresso intanto procedeva nei suoi lavori con oltre 2.000 partecipanti, i quali, con meraviglia, vedevano il gruppo italiano, guidato dalla Lega Sacerdotale Mariana, sempre muoversi con i propri ammalati impediti, barella, carrozzelle e triciclo.
La presenza però degli ammalati a tutte le sessioni del Congresso ebbe due effetti quanto mai positivi, ricalcati poi nei resoconti finali fatti dalle varie nazioni:
1) gli ammalati non sono soltanto oggetto di carità, ma soggetti responsabili d’azione, membra vive ed operanti della Chiesa, che partecipano alla dinamica vitale della Chiesa stessa,
2) la pastorale degli ammalati va avviata in questo senso, ossia ponendo 11 sofferente nelle responsabilità ecclesiali che lo toccano, quale continuatore della passione del Cristo. Sua Eminenza il Cardinale Marcelo Gonzales Martin, Arcivescovo di Toledo e Primate della Spagna, nella grandiosa concelebrazione internazionale per gli ammalati, tenuta nella Basilica del Pilar, aveva con molta amabilità citato ed additato i “Volontari della Sofferenza”, espressamente venuti dall’Italia per partecipare alla vita della Chiesa, sottolineando l’originalità del loro apostolato.
Le conclusioni emerse dalle sedute del gruppo linguistico italiano sono pubblicate nel numero di questa rivista.
Conoscere ed approfondire li ruolo della Vergine Santa nella vita della Chiesa è compito di ogni iscritto al Centro e proprio per questo si è voluto portare una rappresentanza di esso a Saragozza.
Approfondire con io studio e a meditazione il ruolo di Maria SS.ma nella Chiesa vuoi dire cooperare ad un vero ed autentico rinnovamento spirituale, consapevoli dell’immutabilità della linea divina, secondo cui tutto ciò che noi abbiamo nell’ordine della grazia per la promozione totale dell’uomo, l’abbiamo per mezzo di Maria SS.ma. In conseguenza ditale maturazione mariana, più noi saremo uniti a Maria SS.ma più noi parteciperemo al trionfo, promesso da Dio fin dal momento della caduta dei nostri progenitori, non soltanto alla “Donna Vittoriosa” sul demonio, ma altresì di tutta la Sua posterità, che siamo ciascuno di noi, uniti al Cristo nel vincolo dello Spirito Santo.
Sac. L. Novarese
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