L’amore non ottunde il senso dolorifico dell’uomo, ma vi mescola un liquore di così corroborante dolcezza, che il più tremendo dei dolori
diviene sopportabile alla creatura che lo soffre. Il liquore è la forza di Dio stesso che viene a voi con tutta la sua potenza, sono anzi le potenze
di Dio che si precipitano in voi, attratte dal vostro amore, e annullano le fragilità vostre dandovi un vigore di lottatori celesti.
Voi uomini, che riconquistate la salute dopo malattia di morte, non pensate, quando ci pensate, che a ringraziarmi per la ricuperata sanità fisica.
Non riflettete mai che quella prova Io ve l’ho data per farvi riflettere che una fine vi attende oltre la quale vi è un inizio, così come il sole calando
a sera, segna in fondo, che ha inizio il ciclo per cui verrà una nuova aurora. Ma la vostra aurora nell’al di là non è inizio a giorno di poche ore.
E’ inizio a un giorno eterno.
Su questo vuole farvi riflettere la malattia e a questo fine dovreste rivolgere la ricuperata salute. A provvedere a dare, a ciò che non muore,
un giorno di pace.
Se siete tutti una ferita, se da capo a piedi non siete che lacerazione e dolore, ecco che allora Io vi stringo a Me; ad ogni ferita mia corrisponde
una vostra e come per una spirituale trasfusione, il Sangue passa da Me ferito, a voi feriti.
Il male s’insinua ma non viene da Dio. Da Dio viene ciò che è buono. Perciò quando le cose sono a te malvagie, non farne accusa a Dio ma al
Padre volgiti per averne aiuto.(…)
Se col dolore è pace, allora è prova che viene da Dio. Se col dolore è tormento, ma l’anima rimane unita al suo Signore e gli piange in seno,
allora è cosa permessa da Dio. Se nel dolore e più nella gioia, nella riuscita delle cose, nel benessere, nel trionfo, vi è inquietudine e distacco d
a Dio, allora è fatto che viene dal Male.
(Quaderni)
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