Raffaella Garotti di Imola chiede al Santo Padre di vedere un giorno beatificato Mons. Luigi Novarese, 10 febbraio 1986. Questa richiesta potrebbe rappresentare simbolicamente la richiesta di tutti gli ammalati.
Beatissimo Padre,
sono un’ammalata iscritta al Centro Volontari della Sofferenza da più di vent’anni e incaricata diocesana del CVS della Diocesi di Imola.
La sofferenza fisica mi è compagna dall’età di 3 anni, ora ne ho 48!
La prima volta che andai al Corso di Esercizi a Re, non capivo ancora cos’era e cosa voleva da me il Signore. Il perché del mio vivere in mezzo a tanta sofferenza, a cosa e a chi poteva essere utile la mia vita. Poi incontrai Mons. Luigi Novarese e di colpo fu come se spuntasse il sole in un cielo buio. Lui stesso aveva sofferto tanto. Poi, guarito per grazia della Madonna, ha donato la vita per noi ammalati. Ci ha tolto dal ghettismo in cui ci aveva confinato la cosiddetta società sana, ci ha donato la nostra dignità di persone consapevoli e responsabili, da oggetti passivi a soggetti attivi.
In modo particolare ci ha fatto capire quanto è preziosa agli occhi di Cristo e della Chiesa la nostra sofferenza vissuta in grazia di Dio e offerta con amore.
Ed è proprio per questo che oso chiedere a Lei, Beatissimo Padre, la grazia di vedere un giorno Beatificato Mons. Luigi Novarese. Nel mio cuore lo è già e lo sarà sempre.
Come pure in quello di tutti i miei ammalati.
Assicurandole il mio quotidiano ricordo nella preghiera, offro al Signore la mia sofferenza secondo le Sue intenzioni e per la pace nel mondo.
Devotissima Raffaella Garotti
Incaricata Diocesana CVS Imola
[Documento dal Fondo Novarese – Causa di Beatificazione]


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