All’Angelus Papa Francesco ha ricordato il filo conduttore della 44esima edizione dell’evento, che quest’anno ha avuto come tema “Custodire ogni vita. Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse”. “Ogni vita – ha detto il Pontefice – va custodita, sempre”

In occasione della Giornata, Francesco all’Angelus ha lanciato un appello “che vale per tutti, specialmente per le categorie più deboli: gli anziani, i malati, e anche i bambini a cui si impedisce di nascere. Mi unisco ai Vescovi italiani nel promuovere la cultura della vita come risposta alla logica dello scarto e al calo demografico. Ogni vita va custodita, sempre”.

I temi della Giornata

Proteggere e custodire le fragilità. Quelle delle famiglie, specialmente giovani e numerose, che vivono situazioni di povertà assoluta, disoccupazione, precariato o di conflitto. Ma anche quelle delle persone anziane, vittime in gran numero del Covid-19 e spesso ancora adesso in una condizione di solitudine e paura. Quelle dei popoli più poveri, dove la profilassi del vaccino anti Covid ancora non è riuscita a coprire abbastanza persone e la malattia continua a colpire e mietere vittime. Sono questi i temi affrontati nel messaggio del Consiglio episcopale permanente della Cei per la 44.ma Giornata Nazionale per la Vita che si celebra e intitolata “Custodire ogni vita. Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse (Gen 2,15)”.

San Giuseppe custode della Vita

Riprendendo le parole di Papa Francesco nella lettera apostolica Patris Corde, i presuli italiani hanno indicato proprio la figura di San Giuseppe come modello da seguire per coloro che si impegnano nel custodire la vita. “Nelle diverse circostanze della sua vicenda familiare – scrivono i vescovi – egli costantemente e in molti modi si prende cura delle persone che ha intorno, in obbedienza al volere di Dio. Pur rimanendo nell’ombra, svolge un’azione decisiva nella storia della salvezza, tanto da essere invocato come custode e patrono della Chiesa”. Di grande importanza diventa quindi la protezione di ogni esistenza. “Le persone, le famiglie, le comunità e le istituzioni non si sottraggano a questo compito, imboccando ipocrite scorciatoie, – sottolineano ancora i vescovi – ma si impegnino sempre più seriamente a custodire ogni vita. Potremo così affermare che la lezione della pandemia non sarà andata sprecata”.

Affrontare la denatalità partendo dalla famiglia

Tante le iniziative promosse per la Giornata, tra cui il convegno “La denatalità, fenomeno stabilmente espansivo: prospettive per il futuro”, che si è svolto ieri a Scerne di Pineto, in provincia di Teramo, presso il Centro Studi Sociali “Don Silvio De Annuntiis” e promosso dalla diocesi di Teramo Atri in collaborazione con i dipartimenti ostetrico – ginecologici di dieci università italiane. Papa Francesco ha voluto far sentire la sua vicinanza ai partecipanti al convegno attraverso un telegramma, letto dal vescovo della diocesi monsignor Lorenzo Leuzzi,  in cui ha espresso apprezzamento per l’attenzione posta ad una tematica quanto mai attuale, auspicando che “i lavori congressuali possano favorire l’adesione al valore primario della vita umana, e l’accoglienza di tale incommensurabile dono divino, in tutta la sua ricchezza, promuovendo una progettualità, che ponga al centro l’amore coniugale”.

L’importanza delle comunità educative

Nel documento finale dell’incontro, i direttori dei dipartimenti ostetrico-ginecologici delle università hanno voluto sottolineare che la crisi della natalità coinvolge non solo la famiglia, ma tutte le comunità educative, in primis la scuola. “Le realtà educative – hanno evidenziato nel documento i direttori – sono chiamate ad indicare nuovi obiettivi, allontanando i giovani da un ‘consumismo che consuma’ e sostenendoli nella ricerca di un equilibrato progetto di vita, idoneo a costruire un futuro di società nella quale la nascita è segno di speranza e di apertura verso nuovi orizzonti e non semplice evento di crescita produttiva”.

 

[Fonte Vatican news]