Va da sè che nella attività umana, tra la varietà delle diverse vocazioni, tutte convergenti alla edificazione del Corpo di Cristo, quella del sofferente è basilare, partendo dal Calvario qualsiasi opera di salvezza. Il Calvario di Cristo è il Calvario del Cristo storico e del Suo Corpo Mistico, somma di dolori, somma di offerta come una magnifica riunione di acini d’uva che formano il grande patrimonio della Redenzione. [L’Ancora, n. 5, maggio 1966]

 

Per bene inquadrare e comprendere l’azione insostituibile di Maria Santissima verso ciascuno di noi, dobbiamo meditare la grande realtà del Corpo Mistico di cui il Cristo è il Capo e noi le membra. Alla luce di questo principio, avendo lo Spirito Santo operato in Maria Santissima l’incarnazione del Verbo Eterno, viene di conseguenza che, il medesimo Spirito Santo ancora per mezzo di Maria Santissima opererà per la nascita e la crescita dei membri del medesimo Corpo Mistico. [RAI 12 febbraio 1972]

 

Se noi siamo oggetto di scelta e soggetto di risposta noi ponendoci nella scia della vocazione dobbiamo restare nella scia della volontà di Dio perché è Lui che, in forma imperscrutabile, dona ad ogni anima il proprio talento affinché questo talento sia trafficato per l’anima stessa, per la sua santità, per la sua glorificazione e sia trafficato per il bene comune dell’intero Corpo Mistico. Dio ama l’anima che invita. Dio pone l’anima che invita nel sentiero per essa fin dall’eternità preparato e poi la lascia nel campo presentato, la lascia con i doni che Lui dona, la lascia con i suoi interventi come nube attraverso il deserto per indicargli continuamente la strada che deve seguire. E l’anima cammina nella fede. [Pensieri]

 

La regola fondamentale è che il Corpo Mistico si sostiene con il proprio apporto di preghiera e di sofferenza. E prima di valorizzare la sofferenza altrui bisogna imparare a valorizzare. [Pensieri]

 

Partecipi della vita di Dio, membra vive del Mistico Corpo di Gesù Cristo, è una vita nuova, adunque, che si afferma; la morte al peccato ed alle sue conseguenze; la vita perenne della grazia, nella dinamica della partecipazione ai disegni costruttivi del Padre, in una continuità di vita che non conosce tramonto, essendo stata la morte, in Cristo, vinta. [Il cammino dell’anima]