L’OFTAL ha effettuato, ad Oropa dal 6 al 10 settembre corrente, il suo ultimo pellegrinaggio annuale. trasportandovi ben 250 ammalati tra barellati, mobili e semimobili.

Si sta sempre bene vicini alla Madonna! Stanno bene i sani e, in modo particolare, i sofferenti. Essi sperimentano in sé la dolcezza materna del Cuore Immacolato di Maria Santissima.

– E’ contenta di essere venuta fin quassù? – chiedeva un sacerdote ad un’ammalata.

– Valeva la pena essere malati per poter essere trasportati ad Oropa!

Ed un’altra: – Parto mal volentieri, perché qui mi sento la Madonna più vicina.

Un uomo così suggellava il suo pellegrinaggio: – Ho trascorso accanto alla Madonna i più bei giorni della mia vita.

Si direbbe infatti che la Madonna, nei Suoi Santuari, ammetta i suoi figli doloranti a partecipare più intensamente alla sua missione di corredentrice.

Quanta soave carità, sia nel personale che tra gli ammalati, in quella stupenda conca di montagne.

Il tempo fu sempre bello. La natura si univa a rasserenare gli animi di tanti figli che non hanno la possibilità di uscire di casa durante l’anno, facendo corona di superba bellezza all’augusta Regina dell’Universo.

Non una voce sguaiata, non una parola forte vennero a turbare il vincolo di carità del pellegrinaggio: tutto si svolgeva con normale semplicità e prontezza. L’altoparlante trasmetteva agli infermi un susseguirsi di Ave Maria. e parole di istruzione e di conforto.

Lourdes parla da sé al cuore di chi soffre; ma Oropa non è inferiore a Lourdes.

E’ sempre la stessa Mamma Celeste che parla al cuore dei figli, sia pure in maniera diversa.

A Lourdes c’è il bagno nelle piscine; a Oropa c’è la Benedizione della Madonna al singolo ammalato, che sfila dinanzi alla Sua effige, invocandola Salute degli infermi e Regina del Monte di Oropa.

A Lourdes c’è l’acqua prodigiosa che lava; ad Oropa c’è lo sguardo materno di Maria che si incontra con quello del figlio; sguardo che solleva, illumina e trasforma.

La processione del SS. Sacramento si svolge come a Lourdes. Si fanno le stesse invocazioni e si cantano gli stessi inni. La stessa atmosfera di sublime carità pervade sani ed ammalati al passaggio del Divin Salvatore.

Come si comprendo la carità dall’amore di cui è animato il personale! Si direbbe che la silenziosa e spontanea carità sia il distintivo dell’Oftal, carità che tanta soave attrattiva esercita sul cuore chiuso dei sofferenti.

Le vette delle montagne che circondano il santuario, posto a 1200 metri sul livello del mare, sembrano voler presentare al Signore le offerte di tutti i pellegrini, purificate dalle scorie umane.

Pellegrinaggi di infermi: nuovi incontri, nuove grazie attirate dalla reciproca carità, nuova spinta a valorizzare il grande tesoro che l’uomo possiede, il dolore.

La partenza degli ammalati è un semplice arrivederci da loro dato al personale di assistenza, perché essi restano in collegamento col centro dell’Opera, che con tanto amore li trasporta ai santuari mariani, mentre la Madonna resta perennemente vigile accanto ai Suoi figli ammalati.

 

[Beato Luigi Novarese L’Ancora, n. 10, ottobre 1951]

 

 

SILENZIOSI OPERAI DELLA CROCE AD OROPA

Dal 9 al 15 settembre avranno luogo gli ESERCIZI SPIRITUALI ad Oropa per tutti i SILENZIOSI OPERAI DELLA CROCE.

E’ un desiderio grande da parte degli iscritti poter partecipare agli Esercizi Spirituali e potersi conoscere tutti di persona. E’ naturale: i membri di una famiglia si amano e desiderano trovarsi assieme.

Il programma consiste:

  1. a) tre giorni completi di esercizi spirituali, che si inizieranno la sera del 9.
  2. b) 1. – due giorni di studio dello Statuto per apportare qualche aggiunta specie per quanto riguarda l’emissione dei voti, il rinnovo e il rapporto semestrale;
  3. – esaminare il modo migliore di apostolato per la conquista dell’ammalato allo scopo di attuare il messaggio rivolto dalla Madonna a Lourdes e a Fatima.
  4. – stabilire il programma per l’anno 1953.

 

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E’ il primo raduno di ammalati che venga effettuato per lo studio dei metodi più pratici e più penetranti per la valorizzazione della sofferenza.

Tutti i Silenziosi Operai della Croce sono pregati di intervenire. Chi non potesse intervenire o per difficoltà superiore o per malattia infettiva, ad esempio Tbc polmonare positiva, voglia ugualmente scrivere al Centro, specificando il motivo dell’assenza.

La quota di, soggiorno per i sei giorni è di lire 4.500. La spesa del viaggio è a parte e si potrà usufruire del 30% di riduzione. Ogni iscritto senta il dovere d’incontrarsi con i fratelli e le sorelle di associazione. La difficoltà finanziaria non può e non deve costituire un ostacolo.

I Silenziosi Operai della Croce formano una famiglia, per cui chi non potesse pagare la quota ce lo dica con tutta libertà; la Madonna certamente penserà a suscitare un’anima buona che paghi per chi non è in grado di pagare.

Chi invece può pagare per sé e per un altro membro dell’Associazione lo faccia. La carità ha una graduatoria. I fratelli d’ideale non stanno addietro ai fratelli di sangue. Se un ammalato riuscisse a trovare un fratello sano che paghi per un ammalato sarebbe una grande carità.

La spesa complessiva del raduno si aggira sulle 600.000 lire compresi i viaggi. Anche questa necessità deponiamo nel cuore maternamente premuroso della Madonna.

Coloro i quali per le loro condizioni fisiche avessero bisogno di speciale assistenza vogliano farlo subito presente a questa Direzione la quale penserà nel modo migliore a provvedere a quanto necessario,

 

[Beato Luigi Novarese, L’Ancora, n. 7-8, luglio-agosto 1952]