L’accessibilità dovrebbe essere un diritto, ma le barriere architettoniche nel 2023 continuano a essere un problema reale per molte persone con disabilità e a ridotta mobilità. La riflessione di Fiaba Onlus sui tre fattori chiave per eliminare le barriere.

“L’accessibilità dovrebbe essere un diritto, ma le barriere architettoniche nel 2023 continuano a essere un problema reale per molte persone con disabilità e a ridotta mobilità. Questi ostacoli rendono difficile, se non impossibile, svolgere attività comuni e partecipare alla vita sociale. Il risultato è un forte senso di esclusione”. A scriverlo è Fiaba Onlus sul proprio sito internet. “Le possibilità per superare le barriere architettoniche e costruire un futuro più accessibile non mancano- continua Fiaba- Ci sono tre fattori chiave, secondo noi, da tenere a mente”. Innanzitutto, Fiaba ricorda che “le barriere non riguardano solo le persone con disabilità (e la sedia a ruote). La percezione delle barriere architettoniche come un problema solo per le persone che utilizzano una sedia a ruote è fuorviante. Le disabilità sensoriali e cognitive vanno considerate a loro volta. Non si tratta solo di superare ostacoli visibili come scalini o marciapiedi sconnessi, ma anche di garantire la presenza di mappe tattili, segnaletica e indicazioni scritte. Pari importanza hanno aree di sosta e percorsi sicuri. Ma non finisce qui. Le barriere architettoniche, infatti, hanno un impatto negativo anche su altre fasce della popolazione. Persone anziane o che hanno subito piccoli infortuni, per esempio, sono spesso costrette a percorsi più lunghi e faticosi a causa della mancanza di accessibilità. Allo stesso modo, trasportare bagagli pesanti o spingere un passeggino può creare delle difficoltà se si incontrano degli ostacoli sulla propria strada”. Il secondo punto è che l’ambiente può escludere le persone. “Gli spazi in cui ci muoviamo- scrive Fiaba- non sono solo lo sfondo della nostra quotidianità, ma svolgono un ruolo importante nelle logiche di discriminazione. Capire come l’ambiente possa escludere le persone è fondamentale, perché le barriere culturali vengono prima di quelle architettoniche”. Il terzo punto è eliminare le barriere architettoniche grazie al bonus 75%. “Si tratta di un’occasione da non perdere- spiega Fiaba- non solo per abitazioni, appartamenti e condomini, ma per qualsiasi edificio. E non importa se non sei una persona con disabilità o non hai più di 65 anni: quello che conta è l’intervento! Sostituire le porte, rifare i bagni o installare ascensori e montascale sono solo alcune delle soluzioni possibili. Ma attenzione: per usufruire del bonus, gli interventi devono rispettare le indicazioni tecniche riportate nel DM 236/89.

 

[Fonte: SuperAbile- INAIL]