Pochi mesi dopo la morte di Mons. Luigi Novarese, furono presentate al Sindaco di Roma oltre 3.000 firme di ammalati di Roma che chiedevano gli fosse dedicata una Via, oppure fosse messa una lapide in Via dei Bresciani per ricordare la sua figura. Scriveva don Giorgini: “Il Sindaco e la Giunta Municipale deliberarono l’installazione della lapide che fu scoperta il 23 aprile 1985 con la seguente dedica”:

S.P.Q.R./ MONS. LUIGI NOVARESE/ OFFICIALE DELLA SEGRETERIA DI STATO DI SUA SANTITA’/ 1914-1984/ FONDATORE E PADRE DEI “VOLONTARI DELLA SOFFERENZA”/ HA CONSUMATO LA SUA VITA AL SERVIZIO DELL’UMANITA’/ HA LOTTATO NELLA SUA INTENSA ATTIVITA’ PASTORALE PER DARE AGLI HANDICAPPATI UN DEGNO POSTO NELLA SOCIETA’/ IL COMUNE DI ROMA/ ACCOGLIENDO LA PETIZIONE DI MIGLIAIA DI AMMALATI/ PONE AD IMPERITURO RICORDO DEL PADRE E BENEFATTORE DEI SOFFERENTI.

Erano presenti allo scoprimento della lapide, oltre le Autorità Comunali, anche gli Em.mi Cardinali: Silvio Oddi, Opilio Rossi, Edouard Gagnon, Luigi Dadaglio, vari Ecc.mi Vescovi, mons. Garlato in rappresentanza del Card. Poletti ed un folto Gruppo di Ammalati e Fratelli di Roma. Certamente la Giunta Comunale di “sinistra” non avrebbe aderito alla richiesta se mons. Novarese non fosse apparso anche ai suoi occhi un uomo eccezionale.

 

[Fonte: Biografia documentata – Causa di Beatificazione Mons. Luigi Novarese]