Francesco al Regina Caeli esorta tutti a trasmettere alla famiglia, agli amici e alla comunità la gioia dell’incontro con Cristo, che ci continua a sorprendere come i discepoli alla cena di Pasqua. “Spesso facciamo fatica a parlare del nostro incontro con Gesù, ma ciascuno potrebbe dire tanto”

Papa Francesco attinge al Vangelo di oggi, domenica 14 aprile, per la sua catechesi al Regina Caeli che racconta di Cristo che riappare agli apostoli riuniti nel cenacolo la sera di Pasqua, per mettere in luce la gioia dell’esperienza dell’incontro con Gesù e sottolineare l’importanza di condividere con la comunità di cui facciamo parte questa esperienza di fede, in un’epoca in cui siamo sovrastati dal frastuono di notizie inutili e dannose:

Ogni giorno siamo bombardati da mille messaggi. Parecchi sono superficiali e inutili, altri rivelano una curiosità indiscreta o, peggio ancora, nascono da pettegolezzi e malignità. Sono notizie che non servono a nulla, anzi fanno male. Ma ci sono anche notizie belle, notizie positive e costruttive, e tutti sappiamo quanto fa bene sentirsi dire cose buone, e come stiamo meglio quando ciò accade. Ed è bello pure condividere le realtà che, nel bene e nel male, hanno toccato la nostra vita, così da aiutare gli altri.

Gesù la notizia più bella

Francesco osserva poi che siamo proprio noi cristiani che “facciamo fatica a parlare” della cosa più bella che abbiamo da raccontare ovvero “il nostro incontro con Gesù”.

Ciascuno di noi potrebbe dire tanto a in proposito, e vedere come il Signore ci ha toccato, e questo condividerlo, : non facendo da maestro agli altri, ma condividendo i momenti unici in cui ha percepito il Signore vivo, e vicino, che accendeva nel cuore la gioia o asciugava le lacrime, che trasmetteva la fiducia e consolazione, forza ed entusiasmo, oppure perdono, tenerezze.

Condividere la gioia dell’incontro

Il Pontefice esorta quindi a condividere questi momenti con le persone con cui spendiamo la nostra vita, in modo da contaminare anche la società. Uno sforzo che Gesù ripaga con la sua presenza come per i discepoli a Pasqua:

È importante anche fare questo in famiglia, nella comunità, con gli amici. Così come fa bene parlare delle ispirazioni buone che ci hanno orientato nella vita, dei pensieri e dei sentimenti buoni che ci aiutano tanto ad andare avanti, anche degli sforzi e delle fatiche che facciamo per capire e per progredire nella vita di fede, magari pure per pentirci e tornare sui nostri passi. Se lo facciamo, Gesù, proprio come è successo ai discepoli di Emmaus la sera di Pasqua, ci sorprenderà e renderà ancora più belli i nostri incontri e i nostri ambienti.

Mettere a frutto l’incontro con Cristo

Infine il Papa invita tutti e riflettere sull’incontro che abbiamo fatto con Gesù e su come abbiamo saputo metterlo a frutto trasmettendo questa gioia al nostro prossimo:

Proviamo allora a ricordare, adesso, un momento forte della nostra vita, un incontro decisivo di Gesù. Ognuno lo ha avuto, ognuno di noi ha avuto un incontro con il Signore. Facciamo un piccolino silenzio e pensiamo: quando io ho trovato il Signore? quando il Signore si è fatto vicino a me? Pensiamo in silenzio. E questo incontro con il Signore, l’ho condiviso per dare gloria proprio al Signore? E anche, ho ascoltato gli altri, quando ci dicono di questo incontro con Gesù?