Il pericolo della guerra atomica non è fantasia di cuori agitati, ma è realtà vera ed incombente di cui il Santo Padre molto sovente ha parlato.

Ed è proprio in questo preciso punto che noi ammalati dobbiamo sentire la nostra responsabilità storica perché con l’offerta delle nostre sofferenze e con le nostre instancabili preghiere possiamo ottenere forse ciò che i potenti dei mondo non possono.

É dovere pregare; è dovere offrire; è dovere moltiplicare i gruppi e dinamicamente vivere la vita dei gruppo per moltiplicare le suppliche e le offerte: il mondo ne ha bisogno.

[L’Ancora, n. 2-3, febbraio-marzo 1984]