#PreghiamoInsieme per milioni di bambini che vivono in condizioni simili alla schiavitù. Ogni bambino abbandonato, emarginato, senza cure mediche e senza istruzione è un grido che si eleva a Dio!

@Pontifex

Si stima che nelle miniere della Repubblica Democratica del Congo lavorino circa 40.000 minori.

La gran parte di loro lavora in miniere illegali, senza alcuna protezione, a mani nude.

Il cobalto è un componente fondamentale delle batterie al litio utilizzate per i nostri cellulari, tablet, computer e altri dispositivi elettronici.

Questi bambini lavorano in condizioni estreme, alcuni di loro più di dodici ore al giorno, senza alcuna protezione e percependo salari da fame (si parla di 2 euro al giorno). Si ammalano prima e più dei loro coetanei. Rischiano ogni giorno incidenti sul lavoro a causa di carichi troppo pesanti fino alla morte a causa dei frequenti crolli nelle grotte artigianali. Spesso sono picchiati e maltrattati dalle guardie della sicurezza se oltrepassano i confini della miniera. Alcuni di loro lavorano dopo aver frequentato la scuola, altri hanno per necessità abbandonato i libri. [Fonte: Dati UNICEF]

Sofferenze dimenticate, che sfuggono ai media ma che tuttavia rappresentano realtà incontrovertibili.

Tutti protestano giustamente contro la guerra, la violenza imperante, le ingiustizie sociali.

Ma quanti sarebbero in grado di rinunciare solo qualche ora all’uso del proprio cellulare per solidarietà verso i piccoli nuovi schiavi che lavorano nelle miniere di coltan in Congo?

Se c’era una cosa che Gesù detestava questa era l’ipocrisia e questo nostro mondo è pregno di ipocrisia a tutti i livelli. Pensiamo a quanta sofferenza provano questa povere creature a cui è negata totalmente l’infanzia, inabissate nel sottosuolo per ore per fornire la materia prima di cui sono composti i nostri cellulari da cui non ci separiamo mai, con i quali viviamo in una sorta di assurda simbiosi. Rendiamoci conto in modo consapevole di quante sofferenze invisibili e sconosciute ai più abitano il pianeta.