Ogni domenica un versetto poetico. Per andare oltre il visibile. Perché le parole trasformano il mondo.
A cura di Maria Teresa Neato

Jean Nicolas Arthur Rimbaud (Charleville, 20 ottobre 1854 – Marsiglia, 10 novembre 1891) è stato un poeta francese.
È il poeta che con Charles Baudelaire e Gérard de Nerval ha più contribuito alla trasformazione del linguaggio della poesia moderna.

Io so i cieli che scoppiano in lampi, e so le trombe,
Le correnti e i riflussi: io so la sera, e l’Alba
Che si esalta nel cielo come colombe a stormo;
E qualche volta ho visto quel che l’uomo ha sognato!
(Da “Il battello ebbro” – Artur Rimbaud)

Commento
Stavolta… solo un frammento… capace però di dire la creazione tutta… E racchiudere l’ampiezza e profondità dell’ Uomo, a 360°
I cieli che “scoppiano” in lampi… per tutti i temporali, e magari gli uragani… che possono abbattersi su di noi.
Le trombe… coi loro suoni di gioia, di festa… O di battaglia!
Ma anche di tregua e pace, se a vibrare è lo jobel di passati, equi giorni ed anni…
Le correnti ed i riflussi possono trascinarci coi loro gorghi in acque infide e troppo profonde, per le nostre capacità e forze… però la riva è perennemente lì, ad attenderci col suo morbido abbraccio che stempera ogni pericolo.
La sera è inevitabile, con le sue ombre indecifrabili ed i suoi possibili incubi tenebrosi…
Che saranno comunque cancellati da ogni nuova Alba di Luce.
Quella vera! La sola capace di portarci… colombe a stormo. Di Pace autentica, attesa, invocata dal baratro.
Ecco: a volte… i sogni si avverano, e noi pure possiamo vedere l’Uomo vivente, d’Amore! In toto. Che diventa così “gloria di Dio”!