Ogni domenica un versetto poetico. Per andare oltre il visibile. Perché le parole trasformano il mondo.
A cura di Maria Teresa Neato
David Maria Turoldo, al secolo Giuseppe Turoldo (Coderno, 22 novembre 1916 – Milano, 6 febbraio 1992), è stato un presbitero, teologo, filosofo, scrittore, poeta e antifascista italiano, membro dell’ordine dei Servi di Maria. Egli risulta, oltre che poeta, figura profetica in ambito ecclesiale e civile, resistente sostenitore delle istanze di rinnovamento culturale e religioso, di ispirazione conciliare.
È ritenuto da alcuni uno dei più rappresentativi esponenti di un cambiamento del cattolicesimo nella seconda metà del ‘900, il che gli ha valso il titolo di “coscienza inquieta della Chiesa”.
Frammento
…Se sperassimo come l’amante
che ha l’amore lontano
e tutti insieme sperassimo,
a un punto solo
tutta la terra uomini
e ogni essere vivente
sperasse con noi
e foreste e fiumi e oceani,
la terra fosse un solo
oceano di speranza…
(Ballata della speranza, 1976)
Commento
«Ma perché, Signore, gli uomini non fanno pace? Quanti sono i conflitti armati e quanti i morti, dopo la fine di quel diluvio di fuoco e di morte che era l’ultima guerra mondiale? Pensavamo, avevamo la certezza assoluta, volevamo con tutta la nostra volontà che fosse l’ultima! Dopo tutti quei morti, dopo tutta quella cenere di morti che copriva i tetti e i davanzali e le strade d’Europa; che imbiancava i nostri abiti di cenere dei morti».
Così scriveva Turoldo, nel 1967.
Alla sua domanda… abbiamo la risposta della seconda grande guerra… e pure della terza, ora… Combattuta a sempre più sanguinosi, assurdi, inguardabili “pezzi” di disumane morti.
Che rimane allora all’Umanità, a quella sua porzione ancora degna di tale nome, che sente ormai inutili e sterili anche le sole lacrime?!?
Che CI rimane, se non la SPERANZA che PASSI questo momento di Tenebra… vinto da nuove albe di RISURREZIONE?!?
Ecco: il Cuore di David Maria Turoldo, innestato su quello di Dio, riesce a farcela balenare davanti, per DESIDERARLA… quella Speranza oceanica ed invincibile, che sola può aiutarci ad avanzare al quotidiano, in putride acque di morte.


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