Nell’imminenza dell’anniversario dell’ordinazione sacerdotale del Beato Luigi Novarese, avvenuta a Roma il 19 dicembre 1938 riflettiamo su quanto il Beato scrive riguardo la sua vocazione al sacerdozio.
Dopo avere frequentato come esterno perché malato un paio di anni il ginnasio al Seminario minore di Casale, deposi il pensiero di essere sacerdote.
Finito il periodo di malattia ho frequentato la quarta magistrale inferiore, scegliendo quel ramo perché più breve degli altri e perché aveva lo studio del latino, desiderando tenere aperta la eventuale strada del sacerdozio.
Volendo fare uno studio che mi avvicinasse agli ammalati ho dato l’esame di licenza ginnasiale al Collegio di Moncalieri, ove avevo trascorso un breve periodo quale assistente dei giovani, circa due anni.
Desideravo arrivare all’università di medicina per dedicarmi agli ammalati.
Per consiglio del P. Ceconi, allora mio confessore a Moncalieri, troncai di frequentare la 1^ liceo e mi recai a casa per prepararmi come privatista alla licenza liceale, liceo scientifico. Mentre mi preparavo all’esame di licenza liceale, mia mamma, che già soffriva di angina pectoris, improvvisamente il 23 maggio, alle 22,10, nell’imminenza della festa dell’Ausiliatrice, morì. L’esame di licenza liceale andò male e fui bocciato. Per consiglio dei professori si voleva che frequentassi l’ultimo anno del liceo. Nelle vacanze, quasi subito dopo l’esame, P. Ferro, ora Arcivescovo a Reggio Calabria, mi consigliò di riposarmi un po’ e mi disse di recarmi a Diano Marina alla Villa Marcozzi, pensione per giovani studenti.
Fu lì, che come all’improvviso, vedendo la leggerezza dei compagni di villeggiatura, mi feci il ragionamento seguente: “Se anche arrivo ad essere medico, ad un certo punto non potrò fare più nulla, mentre il sacerdote ha sempre il sacerdote incomincia ad intervenire nelle anime ed ha un raggio di azione più vasto. Tanto vale che faccia subito il passo più lungo!!”.
La decisione era fatta.
La comunicai a P. Ferro, Rettore del collegio Trevisio a Casale, e mio confessore, il quale mi rispose: “E’ da tempo che aspettavo che tu me lo dicessi”.
- Ferro mi insegnò filosofia, primi elementi, mi presentò al Vescovo, mi fece sostenere l’esame di filosofia di fronte a Don Rota e mi mandò a Roma al collegio Capranica.
Non c’era posto al collegio Capranica.
Ho fatto la Vestizione al Valentino il 27 ottobre festa di Cristo Re ed ancora non sapevo dove sarei andato a studiare.
Mons. Rossino, Visitatore Apostolico dei Seminari, per interessamento del Vescovo ottenne, proprio una grazia data l’estrema limitatezza dei posti al Capranica e la domanda fatta all’ultimo momento, la mia ammissione al collegio. Il 6 novembre 1935, sono andato a Roma.
La Madonna era intervenuta col dono della vocazione, creandomi il vuoto attorno, proprio nella vicinanza della sua festa perché non sentissi troppo la morte della mamma.
[Documento dal Fondo Novarese – Causa di Beatificazione]


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