Il 7 febbraio 1962, il Card. Siri, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, d’intesa con la Segreteria di Stato, nominò mons. Luigi Novarese come incaricato di seguire i problemi dell’assistenza religiosa in Italia, in vista anche delle leggi civili che andavano formandosi e che dovevano essere discusse nel Parlamento.
Nel 1964 venne costituito l’ufficio apposito in sede di C.E.I. Venne confermato nell’incarico mons. Novarese, il quale non ebbe sede fissa se non la sede dell’Associazione e, per poter seguire questo impegno, fu esonerato dal lavoro della Segreteria di Stato, pur ricevendone lo stipendio. La volontà precisa di Paolo VI era quella che venisse garantita l’assistenza religiosa negli ospedali, indipendentemente dall’orientamento politico delle amministrazioni ed il cappellano fosse riconosciuto nel suo ruolo specifico nel direttivo dell’ospedale stesso. La nomina del cappellano avveniva per nomina vescovile, indipendentemente da concorsi o chiamate; la Legge fu approvata in questo senso. Nel progetto di Legge conservato in archivio abbiamo correzioni autografe di Paolo VI. L’impegno di Monsignore per la legislazione italiana sull’assistenza religiosa ospedaliera è stato molto impegnativo. E’ da notare che questa legislazione è passata poi nel Concordato tra Santa Sede e Stato italiano del 1985.
[Fonte: Summarium super dubio – Causa di Beatificazione Mons. Luigi Novarese]


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