«Mi sembra che la croce e insieme gloria della Chiesa in questi tempi sia di portare forte e chiara l’idea che la vita umana è bella, è forte, merita di essere vissuta, e che anche la sofferenza ne è parte. In un mondo ipertecnico come il nostro, è grande la tentazione di risolvere tutte le difficoltà e le prove della vita con mezzi tecnici».

All’indomani del ballottaggio che ha riconsegnato la presidenza francese a Emmanuel Macron, monsignor Eric de Moulins Beaufort, presidente dei vescovi d’Oltralpe, intervistato da Vatican News, riflette sul ruolo ‘scomodo’ della Chiesa e dei cattolici in un Paese – per tanti versi simile al nostro – nel quale le scelte pubbliche legate alla vita umana vanno nella direzione di una sempre maggiore libertà di scelta, dalla fase prenatale all’ultimo tratto di strada.

Una riflessione che, a prescindere da chi prevale nel consenso popolare, assegna ai credenti un ruolo chiaro: annunciare la vita, sapendo riconoscere i segnali che rendono la loro voce unica e indispensabile. Perché – aggiunge il presidente della Conferenza episcopale francese – «esiste un mercato del fine vita così come esiste un mercato della riproduzione assistita o della maternità surrogata. Il nostro ruolo è di difendere il senso profondo dell’atto di generare e della vita umana vissuta fino alla fine». Per tener desta la coscienza serve anzitutto una buona informazione, affidabile e sicura.

 

[Fonte: Ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute della Conferenza Episcopale Italiana]