Nella bella cornice della storica “Domus Mariae” di via Aurelia (oggi “TH-Carpegna Palace”) si è svolto il 3 e 4 giugno scorsi il 1° Convegno del Servizio nazionale per la Pastorale delle persone con disabilità. Ad organizzare l’evento capitolino è stata la Conferenza Episcopale Italiana ed il titolo scelto è stato: “NOI”, NON “LORO” – La disabilità nella Chiesa. La partecipazione è stata numerosa e la grande sala del teatro Bachelet ha ospitato oltre 300 persone provenienti da tutta Italia e con rappresentanti anche da altre nazioni.
Un convegno importante, realizzato dopo la lunga pausa imposta dal covid. Illustri i relatori invitati tra cui il Ministro per la disabilità, sen. Erika Stefani, il segretario della CEI, mons. Stefano Russo, e molti esperti anche stranieri.
Definita “pre-convegno” dalla Responsabile del Servizio per la Pastorale delle persone con disabilità, suor Veronica Donatello, la prima sessione dei lavori è stata centrata sul “Mondo dell’Abitare”. Per chi ha partecipato in passato ai convegni della CEI sulla Catechesi dei disabili c’è stata un po’ di difficoltà ad entrare in sintonia con gli interventi, tutti specifici sul tema. In effetti la Pastorale delle persone con disabilità è vasta e anche gli aspetti della residenzialità e l’abitare ne sono certamente compresi.
E’ stata la seconda sessione del pomeriggio che ha permesso di dischiudere il percorso del Convegno ed indicare che il Servizio – composto da un gruppo di coordinamento interdisciplinare e da collaboratori dalle diocesi italiane – vuole essere una nuova opportunità per la ricerca e la riflessione teologica nella Pastorale delle persone con disabilità.
Il primo intervento, dal titolo “Teologia della disabilità e del ruolo delle persone disabili nella Chiesa”, l’ha tenuto un esperto anglosassone, Justin Glyn SJ, nel quale ha sostenuto che la salvezza è opera collettiva e il limite è in ogni essere umano. Se non facciamo parte di una Chiesa che ci parla, allora la voce della Chiesa in tutta la sua diversità non sarà ascoltata adeguatamente. Le persone con disabilità devono poter avere il loro compito nella Chiesa ad ogni livello.
E’ stato poi il prof. John Swinton a svolgere la relazione su “Essere umani significa appartenere: una visione Pastorale della disabilità e dell’umanità” e, quindi, a chiudere gli interventi, l’arcivescovo di Modena mons. Erio Castellucci con “Il Cammino Sinodale: Noi Non Loro la Disabilità nella Chiesa”.
Sabato 4 giugno il prof. Roberto Franchini dell’Università Cattolica del Sacro Cuore ha presentato “Le Parole Chiave della Disabilità: dall’Indipendenza all’Appartenenza”. A seguire le sessioni di lavoro per aree tematiche e i numerosi partecipanti si sono divisi tra:
– operatori pastorali
– strutture diurne e residenziali
– associazioni di persone con disabilità e di famiglie
Proprio in una di queste sessioni, la rappresentante della diocesi di Bari, Anna Lisa Caputo con tre giovani amici del CVS ha descritto l’attività di animazione liturgica e teatrale che il CVS svolge nelle parrocchie della diocesi.
Sono stati utilizzati dei video-clip e anche una breve rappresentazione musicale. Hanno fatto seguito altre esperienze e testimonianze di gruppi e associazioni che con impegno e dedizione sono attivi nella Chiesa e nella società per far risaltare l’importanza e il valore delle persone con disabilità.
La conclusione del Convegno nel pomeriggio ancora con un esperto straniero: Hans Reinders, professore di antropologia ed etica.
Ulteriori informazioni su: https://pastoraledisabili.chiesacattolica.it


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