Roma, 2 maggio 1957, primi Vespri dell’esaltazione della Croce.
Io sottoscritto, sac. Luigi Novarese, fu Giusto Carlo, nato a Casale Monferrato il 29 luglio 1914, in piene mie facoltà mentali, invocata l’assistenza della Vergine Santa, del mio Angelo Custode e dei miei Santi Patroni intendo esporre le mie ultime volontà. Accetto la Croce che il Signore vuole che io porti dietro a Lui per tutti i giorni della mia vita ed accetto la morte che il Signore vorrà che io subisca. Sono lieto di offrire la mia vita in isconto di tutti i peccati che, io ho commesso e in spirito di propiziazione dell’opera della valorizzazione del dolore che ho incominciato. Ringrazio tutti quelli che mi hanno aiutato — in modo particolare l’Elvira, sorella Maggiore, delle S.O.d.C., ringrazio gli ammalati che mi hanno seguito e, ad essi una parola sola: avanti sempre per l’estensione del regno di Dio, nell’unico intendimento di attuare le richieste rivolte, dalla Madonna a Lourdes ed a Fatima. Non ho rancori con nessuno, nessuno ho da perdonare; a tutti, invece, devo chiedere perdono per le offese che posso aver arrecato e per gli scandali magari dati. Restino i S.O.d.C. stretti nell’unità e nell’amore, nel vincolo santo di Maria Santissima, con runico scopo di attuare le richieste della Madonna secondo le, linee, date per iscritto e a voce.
Benedico tutti di gran cuore, in modo particolare, la buona e fedelissima Elvira e il caro don Remigio, perché facciano ciò che io non ho saputo o potuto fare. La Madonna, ispiratrice di questo apostolato, lo sostenga e non permetta che devii.
Sac. Luigi Novarese


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