“Senza questo S. Cuore la vita mi apparirebbe un tormento insopportabile. Bisogna amarlo con tutte le nostre forze e facoltà, costi quel che costi e dobbiamo essere contenti quando ci giudica degni di soffrire per amor suo…Voler amare Dio senza soffrire è un inganno. D’altro canto non riesco a capire come si possa soffrire quando si ama veramente il Cuore di N.S.G.C. dal momento che Egli muta in dolcezze e tutte le più disgustose amarezze e fa gustare le sue delizie in mezzo alle più grandi pene e umiliazioni.
Ma se il desiderio d’amare con tutto l’ardore il S. Cuore può produrre tali effetti, quali piaceri farà gustare a quei cuori che già lo amano coi fatti?
La pena più grossa per loro è quella di non soffrire o piuttosto di non amarlo abbastanza.
In verità, io credo che tutto si cambia in amore e un’anima, una volta accesa da questo fuoco sacro, non ha altro esercizio o altra occupazione che di amare soffrendo.
Amiamo dunque il nostro Sovrano Maestro pendente dalla croce, perché Lui gode quando trova un cuore che ama e soffre in silenzio”. [da: Pensieri]
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