Può sembrare strano considerare il dolore come una via alla misericordia. Ma lo è. Il dolore mi chiede di consentire che i peccati del mondo — i miei compresi — strazino il mio cuore e mi facciano versare lacrime, molte lacrime, per essi. Non c’è compassione senza lacrime. Se non possono essere lacrime che scorrono dagli occhi, devono essere almeno lacrime che sgorgano dal cuore. Quando considero l’immensa riottosità dei figli di Dio, la nostra lussuria, la nostra cupidigia, la nostra violenza, la nostra rabbia, il nostro risentimento, e quando li guardo con gli occhi del cuore di Dio, non posso che piangere e gridare il mio dolore… Un modo molto importante per farci amico il dolore è farlo uscire dall’isolamento e condividerlo con qualcuno che può accoglierlo.