L’Ancora: n. 10/11 – ottobre/novembre 1966 – pag. n. 1-5

Consideriamo con veri concetti soprannaturali e profondità d’intelletto la grandezza e la sublimità del nostro programma e subito l’ameremo di più e ci sentiremo spinti a donarci senza posa per attuarlo fino alle sue ultime conseguenze.
Il programma che svolgiamo è, e non poteva essere diversamente, il programma di Gesù
«luce vera che illumina ogni uomo che viene in questo mondo », il quale ci ha dato la possibilità di « buttar via le opere delle tenebre» ed «essere figli di Dio». Noi ci proponiamo di vivere « morti al peccato », viventi, invece per Iddio, sostenuti dalla Sua grazia, che è la Sua vita, per non vivere per noi stessi, ma per Lui, il quale continua in noi la Sua vita, con gli stessi Suoi intendimenti di carità.
Il nostro programma è quello di Gesù Cristo, «prendere ciascuno di noi la nostra croce»
e quotidianamente seguirLo, per la « strada stretta e ripida > che conduce al Cielo, mediante la santificazione del lavoro e del dolore che vuoI dire accettazione della penitenza a noi imposta dalla infinita sapienza e misericordia di Dio, consapevoli che in nessun altro mezzo ci può essere salvezza.
E siccome il cristiano non è un « a solo » nella società, ecco che ci proponiamo ancora di
sentire in noi gli stessi sentimenti che sentiva in se Nostro Signore Gesù Cristo »: la stessa sete di anime; lo stesso proposito di ricerca della pecorella smarrita; lo stesso programma di pace in noi ed attorno a noi; lo stesso programma di vita e di morte, affinchè «sia che viviamo, sia che moriamo siamo sempre di Dio ».
Questo programma di vita santificata dalla grazia, che deve essere il programma di ogni anima di buona volontà, è il programma richiamato in tempi a noi recenti da Maria SS.ma a Lourdes ed a Fatima e già preannunciato da Giovanni il Battista e proclamato da Gesù sul Calvario.
La Madonna a Lourdes ed a Fatima non si presenta con un programma particolare, quasi nuovo ritrovato, per dare un orientamento a questo mondo sbandato ed agitato. No, Maria SS.ma, « piena della grazia di Dio , « scala di Giacobbe », che poggia sulla terra e tocca il Cielo, ripete a noi le parole di Gesù che Ella per prima ha udito e «meditato in cuor Suo».
Penitenza – Penitenza – Penitenza.
Per attuare un programma di penitenza è venuto Gesù su questa terra; per essere unita a Gesù nel sacrificio Maria SS.ma disse di « si » nell’Annunciazione; per attirare a noi la luce e la forza di comprendere il programma della Passione di Gesù attuato prima in se stesso e da attuarsi poi in ciascuno di noi, unì Maria SS.ma la Sua preghiera a quella degli Apostoli nel Cenacolo in attesa della discesa dello Spirito Santo.

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Alla piccola Bernardetta ed ai tre pastorelli di Fatima la Vergine Immacolata richiama queste verità perchè le anime tutte con rinnovato ardore desistano dal commettere peccati e seguano, invece, con amore e slancio il programma di Gesù, che è programma di vita, di ricostruzione, di gioia piena.
E come non sentire e vedere la bellezza di questo programma, quando, con profondo spirito di fede, nel silenzio delle passioni, lo consideriamo in Gesù, in Maria, negli Apostoli, nei Santi, in tutte quelle anime che con tanta semplicità vivono accanto a noi?
Se la croce di Gesù ci spaventa consideriamo che tale croce è a noi dovuta: Gesù non è altro che il Mediatore, il nostro Rappresentante. Egli è realmente morto in nostra vece; per questa ragione essendo noi tutti, da Lui rappresentati davanti all’Eterno Padre, siamo con Lui morti e risorti, per non vivere più una vita di peccato, ma di grazia.

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Maria SS.ma si presenta a Lourdes circondata di luce, bella nel Suo candore immacolato, e traccia su di sè, proprio all’inizio delle Sue apparizioni, un ampio segno di Croce, tema di quanto poi disse e sviluppò alla piccola Bernardetta ed ai bambini di Fatima.
A Fatima la Vergine Santa con animo ansioso per la salute dei figli fa vedere ai tre pastorelli i pericoli a cui l’umanità va incontro se non ascolta il « Suo» materno richiamo: «vedete l’inferno? Lì vanno a finire molte anime perché non vi è chi preghi e chi si sacrifichi per esse ».
Ecco tutto il nostro programma: convincere i sofferenti della necessità e preziosità del dolore santificato dalla grazia; donare il frutto della propria spirituale attività e della propria preghiera per l’attuazione delle richieste della Vergine Santa formulate a Lourdes ed a Fatima, che non sono altro che il programma salvifico di Gesù.
In tutto questo nostro lavoro noi imitiamo i grandi disegni di Dio, il quale volendo donarci il Suo Figlio, lo diede prima a Maria, perchè a Sua volta lo donasse a noi, così che « se vi è tra noi qualcosa di speranza, di grazia, di salute comprendiamo che ci è stato dato per mezzo di Maria ».
Volendo noi andare a Dio e portare a Lui l’umanità intera seguiamo la strada diritta e sicura, bella e spaziosa, noi troviamo Gesù, Signore nostro che per 30 anni fu Suo ubbidientissimo figlio e che nell’ora del Calvario la volle presso di sè, per insegnarci che la nostra vita, come la Sua, tutta deve trascorrere sotto lo sguardo di Maria.

L.N.