L’Ancora: n. 1/2 – gennaio/febbraio 1972 – pag. n. 1-2

Carissimi,
dopo un lungo periodo di silenzio, rotto soltanto da due circolari, ecco che la rivista, riprende il suo cammino per la nuova tappa dl apostolato, il secondo venticinquesimo di attività.
Ho desiderato di proposito rompere la continuità de L’Ancora per dare un’impostazione nuova, che realmente serva quale prisma di paragone con l’apostolato proposto ed approvato e quello che si sta svolgendo nelle varie Diocesi. In questo periodo di silenzio le nostre comunità si sono sovente incontrate per fare un reale consuntivo, vagliando mezzi di lavoro, risultati, progetti. Venticinque anni dl lavoro nel tempo in cui viviamo sono tanti ed una attenta verifica si imponeva.
Nella considerazione di tale verifica e nel proposito di lavorare con amore e generosità secondo li programma di Lourdes e di Fatima, vorrei mettervi a disposizione, sull’esperienza del passato, tutti i mezzi più moderni per affermare ed estendere al massimo l’apostolato dell’Immacolata, oggi urgente più che mai.
Vorrei ancora chiamare a raccolta nelle file dei “ Silenziosi Operai della Croce “ tante anime di buona volontà, giovani, signorine, chierici. sacerdoti, professionisti, laureati, per avere validi sostegni in questo apostolato che si estende tanto e diventa sempre più impegnativo.
Occorrono anime generose, vive, piene di carità, di iniziativa e di desiderio di autentica santità.
Ma vorrei che si comprendesse da tutti che questo ardente desiderio non è per vano compiacimento di vedere aumentare le file dei Silenziosi Operai della Croce, ma perché l’apostolato dell’immacolata ha realmente urgente bisogno di sostegno per estendersi di più.
Tali vocazioni devono sorgere dalla nostra stessa famiglia spirituale, dalla comprensione e dall’impegno di lavoro e di sostegno che noi ci siamo assunti.
Altro punto che dobbiamo prendere in attenta considerazione in questa seconda tappa è la fedele attuazione delle circolari ultime, quella inviata da me e quella inviata da Sorella Myriam.
Dobbiamo ricondurre l’apostolato nelle sue linee genuine in tutte le Diocesi, a costo di ricominciare da zero. E questo per puro debito di serietà verso la Chiesa e verso la Gerarchia. Crediamo nei valori soprannaturali e nella forza della preghiera e della penitenza, per cui non possiamo permettere che si svilisca la Croce del Cristo storico e del Cristo mistico. Ripeteremo alla noia l’inscindibile unione che deve esistere tra la nostra sofferenza e quella del Cristo, per non annullare il valore del nostro sacrificio.
I modi nuovi per presentare l’apostolato che noi vogliamo affermare, assolutamente non devono essere di scapito alla sostanza delle idee e dei mezzi vagliati e proclamati validi da una lunga esperienza. Altro impegno che ci assumiamo In questo secondo periodo è il lavoro degli ex ammalati rimasti impediti.
Pubblicheremo le condizioni di lavoro. di pagamento e di convivenza in maniera che chi vuole possa dire di avere una comunità aperta e pronta ad accoglierlo.
Accanto all’affermazione spirituale del Sofferente vogliamo realizzare anche quella sociale.
Tutto questo programma non può però essere lavoro soltanto di un piccolo gruppo, ma deve esserlo di tutti, essendo ogni iscritto impegnato nei programma a sostegno della Chiesa e della Società. In questa ripresa del lavoro, anche se siamo già ad anno inoltrato,
formulo, a nome anche dell’intera comunità, i più fervidi auguri.

Sac. Luigi Novarese